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20 Gennaio 2013

ARTURO PARISI: IL PORCELLUM E’ PIU’ VIVO CHE MAI

La Nuova Sardegna, 20 gennaio 2013

Fra poco più di un mese i cittadini decideranno cosa fare della prossima legislatura. Per la terza volta non sarà tuttavia a loro permesso di decidere quali persone saranno incaricate di rappresentarli in Parlamento. Le cosiddette liste dei candidati che proprio in queste ore vengono formalmente depositate non sono infatti altro che le liste delle persone che i partiti hanno già nominato in Parlamento. Considerato che l’elezione è diventata nomina, il risultato che facciamo finta di attendere fra un mese, è, almeno per quello che riguarda le persone, già alle nostre spalle. Se i festeggiamenti un tempo riservati a dopo la chiusura delle urne non sono per i più ancora iniziati è quindi solo per scaramanzia, per abitudini antiche, per prudenza, e per buona educazione. A causa del Porcellum il Parlamento che sta per insediarsi si annuncia perciò per la terza volta come un parlamento composto da persone non legittimate dal voto dei cittadini. Se a dire di Calderoli la legge fu porcellum perchè figlia di una porcata, porcellum è ancora di più oggi che la prima porcata è diventata più sporca dopo l’anno sprecato a far finta di volerlo cambiare. Ripeto. Un anno sprecato da tutti con discordia concorde, prima a far finta di voler cambiare nientidimeno che la Costituzione, dicendo di voler dimezzare i parlamentari e addirittura le Camere pur di rinviare la nuova legge, per poi rinviare ad un tempo migliore questi cambiamenti con l’argomento che se si fosse perso altro tempo non si sarebbe cambiato neppure il Porcellum. Risultato. Non si è fatto nè l’uno, nè l’altro. 945 erano i parlamentari e 945 sono. 2 erano le Camere e 2 restano, Porcellum era e Porcellum rimane.

Ho voluto lasciarlo scritto a futura memoria. L’ho voluto lasciar scritto mentre in troppi fanno ancora una volta a gara nel promettere che questo sarà appunto il primo provvedimento a cui mettere mano. L’ho voluto lasciar scritto mentre lascio sconfitto il Parlamento dopo cinque anni perduti. Prima inascoltato a tentare di cambiare la legge elettorale per via ordinaria proponendo, assieme a duecento parlamentari, di tornare in pochi giorni almeno al precedente Mattarellum fondato sui collegi uninominali. E poi beffato assieme ad un milione e duecento mila elettori con i quali avevamo inutilmente chiesto di consentire ai cittadini di fare attraverso un referendum quello che i partiti non avrebbero mai fatto. L’ho voluto lasciar scritto per dar conto dell’impegno che nelle scorse elezioni avevo preso per l’abrogazione della legge che mi imponeva ai cittadini impedendo agli elettori di darmi o di rifiutarmi il loro consenso. L’ho voluto lasciar scritto per rispondere al Segretario del Pd, il partito al quale il voto degli elettori mi ha impegnato in questi anni a far riferimento, lo stesso che, tornato ora un semplice elettore, mi appresto a votare ancora una volta. A votarlo nonostante tutto. Al Segretario che va ripetendo che “il Porcellum lo abbiamo ammazzato noi con le primarie parlamentari”. No! Caro Bersani il Porcellum è più vivo che mai. Per ammazzarlo le primarie possono servire ma di certo non bastano. Qualche decina di migliaia di elettori che qua in Sardegna hanno con entusiasmo deciso alla luce del sole sono enormemente, enormemente di più che poche decine che per altri partiti hanno deciso nell’ombra, ma sono allo stesso tempo enormente di meno delle centinaia di migliaia di cittadini che attendono ancora di vedersi restituire il diritto di poter eleggere nelle elezioni secondarie i propri rappresentanti scegliendoli tra quelli selezionati nelle elezioni primarie. Io so che ci son molti che pensano che il tempo delle elezioni è solo tempo di lotta e di propaganda. Ma proprio perchè in tempo di lotta l’avversario ci ascolta e può usare le nostre parole contro di noi, so che in democrazia il tempo di elezioni è chiamato ad essere sempre e comunque tempo di verità soprattutto quando le verità sono sotto gli occhi di tutti. Ed è in nome della verità che a futura memoria sento il dovere di ricordare che solo primarie seguite da secondarie, entrambe vere e rispettate da tutti riusciranno ad ammazzare il Porcellum. Te lo scrivo da una Sardegna che dicono soddisfatta e, a quel che leggo, addirittura “festante” per i tuoi riconoscimenti degli errori oggi commessi e per le promesse per il futuro. Fino a quando il Porcellum è ancora vivo per difendersi dalla puzza può pure convenire di turarsi il naso, ma è imprudente tapparsi le orecchie per non sentirne i grugniti.