26 Ottobre 2005
Amato-Parisi: da primarie la più grande forza politica Ue. Lettera a Repubblica
Fonte: Ansa
ROMA – ”Caro direttore, la vicenda che si e’ svolta dieci giorni fa, in una domenica di sole destinata ad essere associata nella memoria al sapore della festa, restera’ certamente a lungo al centro del dibattito politico non meno che nelle analisi dei commentatori e degli studiosi”. Comincia cosi’ la lettera che l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato e il leader dell’opposizione interna alla Margherita, l’ulivista Arturo Parisi hanno inviato a REPUBBLICA ”Il fenomeno – spiegano Amato e Parisi – e’ stato infatti di dimensioni tali da aprire nuove e inattese prospettive non solo alla politica italiana ma anche a chi studia la politica e i comportamenti politici. Quello che e’ certo e’ che questo fenomeno cosi’ imponente per i numeri delle persone coinvolte, per il senso di comunanza forte di idee e di passioni che si coglieva in quelle file ordinate, per la consapevolezza trasparente in tutti di partecipare a un evento importante ha aperto una dinamica assolutamente nuova”.
”Una dinamica che va ben oltre i partiti stessi che la hanno reso possibile. Quattro milioni e trecentomila italiani, anzi 4 milioni 311.139 cittadini in una sola giornata in tutti i comuni del paese, si sono recati di loro iniziativa ai seggi. E lo hanno fatto individualmente, non in gruppi, con i propri mezzi e non trasportati da mezzi collettivi. Hanno firmato pubblicamente l’adesione a un progetto comune, dichiarando esplicitamente di riconoscersi nell’Unione e sottoscrivendo pubblicamente davanti ad una commissione che ha verificato la loro identita’ e la titolarita’ del loro diritto di voto. Hanno versato il loro contributo per un obiettivo condiviso e hanno espresso il loro consenso a che il loro nome e cognome venisse registrato e potesse essere conosciuto da chiunque ne facesse richiesta. E’ molto di piu’ di quanto fa normalmente l’elettore. E’ persino di piu’ di quanto fa normalmente chi si iscrive a un partito politico, tanto da segnalare l’esistenza di una forte domanda di partecipazione ed unita’ tra gli elettori del centrosinistra, che da’ la misura di quanto sia estesa nel campo dei democratici l’area della cittadinanza attiva”.
”Il “patto” sottoscritto alle primarie non riguarda soltanto gli elettori e il leader. Come chiarisce fin dalle prime righe lo Statuto delle primarie, si tratta di un patto a tre, che coinvolge gli elettori, il leader e i dirigenti degli attuali partiti del centrosinistra. (…) ”A Romano Prodi, che quattro milioni e trecentomila italiani hanno concorso a caricare della responsabilita’ grandissima di interpretare il nuovo bisogno di partecipazione e le nuove speranze degli elettori italiani, all’Unione che agli italiani ha sottoposto i principi di un programma comune che in cosi’ tanti hanno approvato e sottoscritto, e a tutti i partiti della coalizione, che della coalizione sono e restano un elemento essenziale, spetta oggi saper capire e interpretare quello che domenica i cittadini hanno voluto dire”.
”Guai se chi ha ricevuto da tanti italiani una risposta cosi’ aperta e convinta, non fosse capace di capire e di comprendere che questa risposta corrisponde ad una domanda che ci chiede di continuare. Guai se al bisogno di partecipazione si rispondesse solo con la logica della porzione in nome di patriottismi di bandiera o peggio di strategie di conservazione.
La difesa delle storie e delle identita’ di ciascuno e di ciascuna forza politica e’ iscritta nei cromosomi dell’Unione.
Ma questa difesa deve oggi fondersi armonicamente col bisogno di una nuova e piu’ alta identita’ comune: la stessa che fisicamente e’ venuta dalle compostissime file di elettori che si sono trovati tutti insieme in uno sforzo comune, senza chiedersi l’un l’altro da dove ciascuno venisse ma felici di sapere che tutti insieme andavano nella stessa direzione. A questa direzione comune, a questa strada da fare insieme, bisogna ora guardare; e siamo sicuri che e’ su questa strada comune che Romano Prodi sapra’ da oggi guidare la coalizione interpretando quello che gia’ oggi cosi’ tanti italiani hanno voluto dirci”, conclude la lettera.