ROMA – C’e’ ”un velo di ipocrisia, e forse anche piu’ di un velo, sull’articolo 11 della Costituzione”, quando si parla della missione in Afghanistan: lo afferma il ministro della Difesa, Arturo Parisi, nell’intervista a ”R retroscena”, in onda sabato prossimo su LA7.
”Quell’articolo – dice il ministro – va rispettato integralmente, sia nella parte che ci chiama a rifiutare la guerra e quindi ad esercitare la nostra azione solo in termini di difesa, sia in quella che ci chiama ad impegnarci attivamente per la pace, nel quadro delle organizzazioni internazionali che la ricercano e la propongono”.
E dunque, alla domanda se ai nostri militari sia vietato l’uso delle armi, Parisi risponde: ”Assolutamente no. I nostri soldati sono in una missione che e’ per la pace. Tuttavia sono coinvolti in una missione che e’ una missione militare. Per cui se costretti dalle necessita’ di difendersi, sono chiamati ad usare la forza legittima, tutta e sola la forza che e’ necessaria a contrastare la minaccia”.
E quando gli si chiede se reparti italiani siano gia’ stati impegnati in operazione di guerra, il ministro replica: ”Guerra e’ la parola piu’ sbagliata che si possa usare per l’Afghanistan”. Ma si puo’ dire che le nostre truppe sono gia’ intervenute militarmente? ”Intervengono in continuazione taglia corto Parisi – perche’ anche il solo controllo di una linea di comunicazione espone le forze al rischio dell’attacco.
E qualora l’attacco ci dovesse essere, alla necessita’ della risposta”.