2222
10 Febbraio 2007

Afghanistan: 2011? Spero anche prima. La ns. proposta di pace sarà credibile se saremo affidabili e solidali

Ho sentito il bisogno di ricordare il quadro di riferimento nel quale la comunità  internazionale sta operando in Afghanistan, per quel che riguarda la sicurezza le istituzioni e la società, perché spesso l’impegno in quel paese viene definito in termini generici come se fosse privo di parametri obiettivi e a tempo indeterminato. Ho aggiunto anche che gli elementi di informazione acquisiti a Siviglia soprattutto presso il mio collega afghano mi hanno confortato sul cammino fatto e quindi sulla possibilità che gli obiettivi siano raggiungibili e le scadenze rispettate. Questo ci chiama a quella attività di rendiconto che anche per nostra iniziativa alla riunione Nato di Siviglia in molti hanno auspicato. Questo non esclude che si possa fare di più, di diverso e soprattutto si porti a compimento la missione più in fretta. In questo quadro l’Italia può dare il suo contributo perché si faccia di più, di diverso e più celermente. E’ quello appunto che l’Italia sta facendo e che già  il decreto di rifinanziamento delle missioni recepisce per quella che è l’azione diretta del nostro Paese. Ma ancor più è quello che il nostro Paese può fare sollecitando e sostenendo l’azione della comunità internazionale all’interno degli incontri e delle conferenze già  promosse e previste, e quelle che possiamo e dobbiamo proporre. Ma la nostra voce e la nostra proposta sarà più forte quanto più affidabili, solidali, e attivi noi saremo e appariremo all’interno delle organizzazioni alle quali il nostro Paese partecipa.