Roma – “Torniamo ogni anno a Porta San Paolo per non dimenticare, per ritrovare il filo della nostra democrazia e della nostra liberta’”. Cosi’ il ministro della Difesa, Arturo Parisi, ha ricordato l’8 settembre, la data che ricorda l’armistizio e la difesa di Roma contro i nazisti, nel corso della cerimonia cui ha partecipato il Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, il sindaco di Roma, Walter Veltroni, il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, il comandante dei Carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, il comandante della Gdf Roberto Speciale, i vertici delle forze armate.
“Come un fiume carsico – ha detto Parisi -, questi valori sembravano occultati durante la stagione fascista, ma non erano ne’ morti ne’ assopiti e riemersero come era giusto e come gli italiani desideravano. Ben presto, a Montelungo, torno’ a sventolare il Tricolore della nuova Italia, di nuovo in piedi per il proprio riscatto militare e civile. E nelle terre occupate dai nazisti, la Resistenza – fra cui militarono migliaia di militari di ogni grado – colse importanti successi fino alla vittoriosa aurora del 25 aprile. Con immense difficolta’, l’Italia supero’ il trauma della guerra e scelse la via repubblicana, rinnovando profondamente le proprie istituzioni e avviandosi lungo il percorso di una radicale maturazione civile e sociale”.
Ai combattenti di allora, militari, partigiani, semplici cittadini in armi, ha detto ancora Parisi, “rinnoviamo ora tutta la nostra gratitudine. Ai caduti, ai feriti, ai mutilati, barbaramente uccisi fra le torture; ai martiri inermi e innocenti delle brutali rappresaglie, va il nostro memore pensiero per una testimonianza di fede che ha salvato la nostra Patria e l’ha resa piu’ moderna, piu’ libera, piu’ giusta”.