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5 Luglio 2005

Il progetto dell’Ulivo resta più che mai attuale

Care amiche e cari amici,

 

leggo che da qualche parte avrei definito, nel senso di deciso, che il progetto dell’Ulivo è, nel senso di va, “congelato”. E addirittura che la ricomposizione alla quale abbiamo acceduto dentro la Margherita sarebbe stata da me riconosciuta “come l’ufficializzazione” dell’abbandono e del congelamento dell’Ulivo!

 

Ma di cosa parliamo!

 

Esattamente l’opposto! Quello che ho dichiarato è la mia amarezza,  per il fatto che  “l’Ulivo è stato congelato”, il mio sconforto per il fatto che il partito che avevamo fondato per far vivere e vincere l’Ulivo si trova ad esere associato alla sua sconfitta a causa di scelte contro le quali mi sono battuto senza esitazioni, la mia rabbia perché la responsabilità di una sconfitta prodotta da una resa collettiva a causa delle scelte e dei comportamenti della maggioranza del mio partito è caricata sulle spalle della Margherita oltre le sue reali colpe.

 

Per questo motivo ho dichiarato che visto che il progetto dell’Ulivo è allo stesso tempo a casa sua in tutte le case e in tutte le case ospite potevo si restare nella casa della Margherita ma per rappresentare il disagio, l’amarezza, lo sconforto e la rabbia della opposizione ulivista. Restare per corrispondere alla domanda di unità e di ricomposizione rivoltaci, ma più che mai determinato a continuare a camminare sempre nella stessa direzione, quella scelta il 5 febbraio del 1995 quando demmo il nome Ulivo a quel progetto di unità e cambiamento che dopo più di dieci anni si rivela ogni giorno più attuale.

 

Soprattutto in passaggi come questo nel quale non il progetto è stato congelato ma la sua realizzazione purtroppo indiscutibilmente arrestata e visto che abbiamo scelto come segno un albero possiamo dire sicuramente colpito da una gelata.

 

E’ questa gelata che dobbiamo superare col calore della nostra passione, giorno per giorno dentro la prossima campagna elettorale pensando all’oggi e al dopo, riprendendo con testardaggine il cammino come abbiamo fatto tante volte in questi dieci anni ogni volta che il cammino è stato bloccato.

 

Stiano tranquilli gli ulivisti. Chi ci conosce sa che non molliamo con facilità. Chi ci conosce sa dove cercarci e dove ci troverà.