Roma – La nomina di Rolando Mosca Moschini — ufficializzata ieri con ben cinque mesi di anticipo dalla data in cui prenderà effettivamente possesso della carica a nuovo consigliere militare della presidenza della Repubblica, apre la stagione del rinnovo degli incarichi ai vertici delle forze di polizia e dei servizi segreti.
Il governo ha già sul tavolo le pagelle dei principali candidati e si appresta a definire incarichi e competenze.
Il primo punto all’ordine del giorno sembra essere il Sisde. Achille Serra, prefetto di Roma nominato dal governo di centrodestra, appare in pole position.
Può contare sull’appoggio di Walter Veltroni e di Antonio Di Pietro — le prime esperienze del leader dell’Italia dei Valori da commissario di Ps li fece proprio con Serra — e la sua nomina apparirebbe bipartisan visto che il prefetto è stato anche parlamentare di FI.
Per la direzione del Sisde non sfumano comunque le chance di Antonio Manganelli: il vice capo della Polizia si è mantenuto molto distante dalla politica e negli ultimi anni si è conquistato un forte credito per aver saputo riorganizzare, fra l’altro, gli uffici principali del Viminale, soprattutto nella selezione degli uomini.
Al Sismi la partita dovrebbe giocarsi anche qui a due: fra il generale dell’esercito Giuseppe Cucchi e l’ammiraglio Giampaolo Di Paolai.
Sono entrambi vicinissimi a Prodi e a Mosca Moschini. Cucchi, allievo alla Nunziatella di Napoli e compagno di corso del ministro della Difesa Arturo Parisi, è stato già consigliere militare di Massimo D’Alema a Palazzo Chigi.
L’Ammiraglio Di Paola, di contro, può vantare una solida amicizia con l’ex ministro della Difesa Sergio Mattarella oltre che con Mosca Moschini.
Il Cesis potrebbe ritornare ad un diplomatico e il candidato con maggiori chance sembra essere l’ambasciatore Riccardo Sessa, sempre che il posto al vertice di segretario generale non venga assegnato a qualche alto ufficiale dei carabinieri che sarà stato tagliato fuori dalla nomina del nuovo comandante generale dell’Arma che dovrà avvenire entro il prossimo 5 luglio, termine ultimo di scadenza del mandato di Luciano Gottardo.
Intanto il sottosegretario alla presidenza con delega ai servizi segreti, Enrico Micheli, sta rinnovando per intero il suo staff a palazzo Chigi.
L’unico a non fare le valigie è Michele Aimola, un funzionario valorizzato dalla gestione di Marco Minniti e fratello di Umberto, esponente diessino abruzzese di primo piano.
Micheli sta preparando anche i decreti necessari per sostituire i vertici di Sisde, Sismi e Cesis che hanno già presentato le lettere di dimissioni alle quali il presidente del Consiglio Romano Prodi non ha risposto.
Intanto Adriano Soi, già consulente giuridico di Giuseppe Pisanu al Viminale, trasferito qualche mese fa al Cesis, è ritornato al ministero dell’Interno su richiesta di Giuliano Amato.