ROMA – Dopo il disgelo Prodi-Rutelli, dopo il via libera sostanziale alla federazione, ora rimane uno scoglio formale ma delicato: le regole dell´Ulivo. C´è un gruppo di lavoro ad hoc che si è riunito la scorsa settimana e si ritroverà domani. Arturo Parisi ha chiesto un risultato entro il 18 ottobre: «Abbiamo bisogno di procedure. Poche, benedette e subito», ha detto nei giorni scorsi. Ma l´accordo ancora non c´è, dopo la prima riunione istruttoria. La Margherita, nei giorni dello scontro con il Professore, aveva fissato dei paletti: si cede la sovranità alla federazione solo su tre temi: politica estera, istituzioni e Europa. Questo è stato anche l´esito dell´ultimo vertice del listone. Ed è un esito che non convince il rappresentante prodiano al tavolo delle regole, il professor Pietro Scoppola. «Noi dobbiamo discutere di cessione di sovranità alla federazione che è l´unica strada per farla nascere e crescere – avverte Scoppola -. Ecco perché sarebbe giusto ripensare con un criterio più generale, più largo quelle competenze».
È un rilancio, un nuovo motivo di confronto dentro Uniti nell´Ulivo. Il segretario organizzativo di Dl Franco Marini, che fa parte del tavolo delle regole, è molto cauto. Dice che il dibattito «è appena avviato», capisce che non è il momento di riaprire polemiche. «Abbiamo fatto un buon lavoro», afferma riferendosi alla ricucitura tra il presidente della commissione Ue e la Margherita.
Prodi e i prodiani vogliono una federazione vera, con punti di fusione sganciati dalle segreterie dei partiti. Nell´ultimo vertice Prodi aveva già aggiunto una competenza alle tre indicate dalle forze politiche: la Finanziaria, la prima prova parlamentare di un listone davvero unito. Il presidente dell´assemblea federale della Margherita Parisi, vicino al Professore, però accetta i progressi delle ultime ore. Capisce «la domanda più alta riproposta da Scoppola, ma le tre competenze non sono poco se diamo seguito alle parole. Non dimentico le difficoltà affrontate in questi anni, le tante divisioni sulla politica estera. È vero, sono temi circoscritti ma se si trova un punto di equilibrio su questi, è un passo avanti importante». Il socialista Roberto Villetti sostiene che il nodo è il metodo decisionale: «Come vengono fatte le scelte, cioè. Le procedure devono prevedere dei punti di fusione in cui la federazione è davvero autonoma. Si tratta di trovare un meccanismo sganciato dalle segreterie dei partiti». Parisi spera che una soluzione venga trovata prima del 18 ottobre, in tempo per l´assemblea federale della Margherita. «Ma anche prima dell´inizio del percorso congressuale dei Ds. È giusto che i partiti sappiano quali sono le quote di sovranità cedute alla lista». Lista che potrebbe allargarsi. Il leader di Italia dei valori Antonio Di Pietro infatti conferma: «Ormai siamo parte integrante della federazione».