2222
19 Luglio 2005

Ulivisti a Roma, Parisi, da oggi inizia un nuovo cammino

Autore: Giovanna Casadio
Fonte: la Repubblica

ROMA – Al buffet c’è di tutto. “Anche il pane, ma non la cicoria…”. Ci pensa Marina Magistrelli, ulivista della prima ora, a dare il tono della convention organizzata da Arturo Parisi e dagli altri della Margherita che a Francesco Rutelli e Franco Marini durante la conta nell’assemblea del partito, due mesi fa, “ebbero il coraggio di dire No”. Indigesto per gli ulivisti il “pane e cicoria” che Rutelli rivendicò di aver dovuto mangiare per far crescere il partito, e con ciò seppellendo la lista unitaria di Prodi.

Eccoli quindi, gli ulivisti alla riscossa suonano la carica dell’Ulivo “oltre la gelata”, che è poi il titolo dell’appuntamento di ieri a Roma. “Noi siamo determinati alla rivolta contro chi ha tradito”: scandisce Parisi, che è presidente dell’assemblea federale della Margherita. Traditori, insomma. “Un tradimento” andare al proporzionale nel 2006 con liste di ciascun partito per sé; “un errore madornale” che ha fatto della Fed, la federazione dei riformisti (Ds, Margherita, Sdi e Repubblicani europei) di cui Romano Prodi voleva fare il “timone” del centrosinistra, la “fu Fed”. E ora “inizia la rivolta contro il tradimento”; ci sarà un’opposizione durissima al progetto di Rutelli che porta il partito più a destra e evidenzia tutto “il potenziale distruttivo”. Non risparmia neppure i Ds, corresponsabili del fallimento della lista unitaria. “Prima il ritorno del trattino, poi il trattone”, e anche la difficoltà dei socialisti dello Sdi “che si trova costretto dalla crisi della lista unitaria a rivisitare appartenze politiche del passato sotto la spinta di convenienze elettorali del presente”. Lunghi applausi degli oltre seicento presenti. Ulivisti che si contano (“Almeno 680 tra dirigenti e quadri”) e si sorprendono di essere così tanti in un sabato di luglio. “Se fossimo davvero un partito, non saremmo pochi”, osserva Willer Bordon, subito precisando: “Alla scissione non siamo arrivati e ora siamo convintamente dentro la Margherita per tornare a essere maggioranza”. Questo è il progetto: parte dalle primarie (con la costituzione dei comitati per “Prodi presidente”); a fine agosto, nuova manifestazione ulivista; passa poi attraverso il tesseramento e si conclude con il congresso Dl, da tenersi dopo le politiche. Natale D’Amico elenca; il presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra spiega; Renato Soru, “governatore” della Sardegna e il sindaco di Bari Michele Emiliano parlano della necessità dell’Ulivo: “Mancherà il listone a chi non si riconosce nei partiti ma nel centrosinistra”.

A convention ancora in corso, arriva la reazione dei rutelliani: “Parisi cerca lo scontro”. “Un intervento carico di livore”, replicano Beppe Fioroni e Renzo Lusetti che “fa male all’Unione e a Prodi”. La tensione nella Margherita torna alta anche in vista della conclusione del tesseramento.
“Non vorrei un tesseramento fatto con il blocchetto degli assegni: non sia un partito di tessere ma di partecipanti”, è la stoccata finale di Parisi. “Che dire? Un bellissmo trigesimo, trenta giorni fa eravamo impallinati, in ginocchio, almeno adesso siamo seduti”. La platea ride e si alza in una standing ovation sulle note della “Canzone popolare”. “Più Ulivo nell’Unione” è la parola d’ordine. Affondo anche sul cda Rai “occupato dai partiti come mai in passato”, rimarca Parisi e invita a scegliere il direttore generale con una gara trasparente. Prodi non invia messaggi.
Commento: “Sarebbe riduttivo farlo passare per il leader di una minoranza, lo è dell’Unione”.