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10 Marzo 2005

“Sul referendum libertà di coscienza”

Fonte: la Repubblica

ROMA – Libertà di coscienza. Francesco Rutelli ufficializza la posizione della Margherita sui referendum che intendono abrogare la legge sulla procreazione assistita. Dopo l´annuncio di Romano Prodi che da «cattolico adulto» andrà comunque a votare, il presidente della Margherita ha deciso di intervenire proprio per disinnescare le polemiche.
«Quando si aprirà la campagna referendaria – spiega Rutelli – vi parteciperò in piena libertà non esprimendo una posizione di partito, ma corrispondente alle mie convinzioni politiche e di coscienza». Nella sostanza il leader dei Dl difenderà «il diritto degli iscritti alla Margherita di votare no, sì oppure di astenersi come è sempre avvenuto in tutti i referendum». Si tratta, cioè, di «una linea pienamente laica» in coerenza con il programma dell´Ulivo che «non vincola ad alcuna disciplina in materia di bioetica». E per questo Rutelli evita di criticare «i partiti che hanno promosso il referendum senza alcuna consultazione in seno all´Ulivo».
La posizione di Rutelli ha avuto subito il via libera dei prodiani. «Le parole di Francesco Rutelli sul referendum – ha subito chiarito Arturo Parisi – rappresentano tutta la Margherita». «Ho sempre sostenuto gli ha fatto eco Franco Monaco – che sulla fecondazione i partiti e le coalizioni debbano fare un passo indietro. E la Margherita non si discosterà da tale convincimento». Nonostante le puntualizzazioni di Rutelli e Parisi, però, quello della fecondazione assistita rimane un tema caldo per il partito di via del Nazareno.
Soprattutto per l´intervento deciso della gerarchia ecclesiastica. «È corretto e molto opportuno astenersi sul prossimo referendum sulla procreazione assistita – ha ribadito Monsignor Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita – e io personalmente ritengo di non andare a votare perché sono contrario al fatto oltreché nel merito. Le quattro domande referendarie sono tutte, qualora approvate, peggiorative della legge 40. Ci sarebbe un ritorno al caos che c´era prima di questo provvedimento».
E allora, dice ancora Monaco, «io rivendico il diritto di pensarla diversamente dal comitato “Scienza e vita” cui il cardinal Ruini ha intestato tale indicazione. Come cittadino e come cristiano laico, penso sia buona cosa partecipare al voto».
E poi, gli fa eco Roberto Villetti dello Sdi, questa posizione evita che «il voto si trasformi in un´ennesima crociata rialzando antichi steccati». Però, avverte Gerardo Bianco, questo nodo sta evidenziando la «questione politica» che sta alla base delle Federazione: «una fusione affrettata, una forzatura. Così come è stata una forzatura aver voluto mettere nella Margherita partiti dalle tradizioni diverse».