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4 Maggio 2005

Sia lo Stato a pagare quei soldi

Autore: Paolo Franchi
Fonte: Corriere della Sera

Certo lascia l’amaro in bocca, la sentenza, peraltro più che attesa, con cui la Cassazione conferma l’assoluzione di Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni per la strage di piazza Fontana. Nel merito c’è poco da eccepire: la richiesta sacrosanta di giustizia non si soddisfa certo individuando dei colpevoli purchessia. Ma resta il fatto che il mistero d’Italia per eccellenza, il mistero che ha segnato così in profondità, e malamente, il corso della storia repubblicana, sembra destinato a restare tale. Cosicché ciascuno potrà continuare a credere nella propria verità e nelle proprie supposizioni: 35 anni dopo né un esecutore né, tanto meno, un mandante della strage odiosa hanno un nome e un volto certi. Per decenni si è chiesto di fare piena luce. E luce, in definitiva, non si è fatta, anche se in tonnellate di carte se ne intravede più di un barlume. Saranno i familiari delle vittime, che hanno ricorso in Cassazione, a provvedere alle spese processuali. In termini giuridici, anche questa decisione è ineccepibile, anzi, scontata. Ma non per questo ferisce di meno. I debitori non sono davvero loro, che hanno già pagato così atrocemente. Il debitore, politicamente e moralmente, è lo Stato. E per lo Stato sarebbe se non altro dignitoso, mentre è costretto a registrare una sconfitta dolorosa, cercare e trovare il modo per pagare, seppure in minima parte, il suo debito storico. Almeno sul piano economico.