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10 Febbraio 2005

“Sì alla memoria, basta ai rancori”

Fonte: la Repubblica

ROMA – Una dichiarazione del presidente Ciampi, una nota di Berlusconi. Una lettera di Casini ai deputati. Si celebra oggi, per la prima volta, la Giornata del Ricordo in memoria delle quasi diecimila vittime delle foibe nel ?43-´45 e dell´esodo degli oltre trecentomila italiani dall´Istria e dalla Dalmazia. I ministri Fini e Tremaglia saranno a Trieste, dove sarà presente anche il governatore del Lazio Storace con una delegazione di 130 studenti. La Camera osserverà un minuto di silenzio per commemorare le vittime. Ma anche se le autorità dello Stato invitano tutti gli italiani a ricordare, la memoria di quegli anni divide ancora ed è motivo di tensione politica. Ieri durante la conferenza dei capigruppo al Senato c´è stato, infatti, un vivace scambio di battute tra il capogruppo dei Ds Angius che voleva mettere in discussione il ddl sul 60° della Liberazione prima di quello sui reduci di Salò e il presidente del Senato Pera favorevole a mantenere l´attuale calendario che prevede prima la discussione sui reduci di Salò. Alla fine l´ha spuntata Angius.
Per il presidente della Repubblica Ciampi, dopo sessanta anni è «giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati». La Giornata del ricordo «consente di commemorare con continuità una grande tragedia della seconda guerra mondiale». Quei drammatici avvenimenti «formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni». Tanta «efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale».
Con la Giornata del Ricordo si alza il velo del silenzio sulla tragedia, scrive il presidente del consiglio Berlusconi. «Guardando indietro al XX secolo ci sono pagine di storia che vorremmo dimenticare. Ma non possiamo e non vogliamo dimenticare – afferma il capo del governo – . Solo il ricordo di ciò che copre di vergogna l´essere umano può impedire di ripercorrere la stessa strada dell´odio e di generare i medesimi mostri. E´ per questo che nessuna delle pagine delle nostra storia può essere cancellata, anche se il ricordo provoca turbamento, dolore, vergogna».
Sui massacri delle foibe «non sono mancati silenzi, strumentalizzazioni e negligenze», sottolinea anche l´Osservatore romano. Ma tutto questo, ricorda il giornale vaticano, ha avuto radici anche nelle responsabilità del fascismo che in Istria non aveva perseguito «la convivenza, ma l´italianizzazione».
Con una lettera al presidente dell´associazione esuli anche Fassino ricorda quella tragica vicenda. Le foibe, dice il segretario Ds, sono «una pagina dolorosa della storia italiana, troppo a lungo negata e colpevolmente rimossa». Nelle foibe, ricorda Fassino, «morirono donne e uomini colpevoli soltanto di essere italiani. E l´esodo fu l´espulsione di massa di una intera comunità, con l´obiettivo di sradicare l´italianità di quelle terre». Per questo, aggiunge, «è giusto ricordare quelle tragedie, perchè mai più l´Europa abbia a conoscere pulizie etniche, negazione delle identità, oppressione della libertà».