29 Giugno 2005
Separazione delle carriere e concorsi ecco la riforma di Castelli
Fonte: la Repubblica
ROMA – Separazione delle funzioni di giudice e pm, possibilità di fare carriera più rapidamente attraverso i concorsi, azione disciplinare obbligatoria. Ma anche una norma che sbarra la strada alla nomina di Giancarlo Caselli alla procuratore nazionale antimafia. Questi i punti salienti della riforma dell’ordinamento giudiziario approvata oggi dal Senato dopo il rinvio alle Camere del primo testo da parte del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Separazione delle funzioni. Il concorso per entrare in magistratura resta unico, ma dopo 5 anni di servizio il magistrato dovrà scegliere se fare il Pm o il giudice. Per cambiare funzione dovrà sostenere un esame orale, frequentare un corso di formazione presso la Scuola della magistratura e ottenere una valutazione positiva. Ma soprattutto dovrà cambiare distretto giudiziario. La scelta poi diventa irrevocabile. Prima delle prove scritte e orali, il candidato dovrà indicare nella domanda, pena l’inammissibilità, se preferisce la funzione di giudice o di pm.
Colloquio psico-attitudinale. Nel primo testo della Camera si parlava di ‘test psico-attitudinale’. Poi si è preferita la versione più soft di ‘colloquio di idoneità psico-attitudinale’. Si prevede che l’aspirante ‘toga’ sia valutata anche da un punto di vista psicologico durante le prove orali. E’ un punto, questo, su cui Forza Italia ha puntato i piedi.
Sistema dei concorsi. Per fare carriera velocemente il magistrato dovrà affrontare concorsi per titoli ed esami. La prova dovrà riguardare la soluzione di un caso pratico. Accogliendo uno dei rilievi di Ciampi, il Senato ha stabilito che sull’esito dei concorsi l’ultima parola sarà sempre del Csm.
Norma anti-Caselli. Approvando un emendamento del senatore di An Bobbio il Senato ha cambiato alcune regole sui limiti di età per il passaggio agli incarichi direttivi. Nella “tagliola” finirà il procuratore capo di Torino Gianfranco Caselli, che vede così stoppata la possibilità di essere nominato capo della procura nazionale antimafia.
Organizzazione delle procure. Solo il procuratore capo è titolare dell’azione penale: gli atti che incidono sulla libertà personale devono essere assunti con il suo preventivo consenso. Solo lui potrà avere rapporti con i giornalisti. Il procuratore avrà inoltre l’obbligo di segnalare al consiglio giudiziario tutti i magistrati ‘disobbedienti’.
Scuola della magistratura. Ha il compito di gestire la formazione degli uditori giudiziari; organizzare i corsi di aggiornamento professionale; valutare la professionalità dei magistrati; promuovere iniziative di studio e ricerca. I corsi e gli esami della nuova scuola serviranno solo a concedere una idoneità, ma la decisione finale sulle carriere dei magistrati spetterà sempre al Csm: è questo uno dei punti modificati dal Senato per rispondere ai rilievi di Ciampi.
Azione disciplinare. Diventa obbligatoria. Nella riforma si indicano tutte le infrazioni dei magistrati che faranno scattare il procedimento: dall’iscrizione ai partiti o ai movimenti politici, fino al rilasciare dichiarazioni o interviste. L’azione disciplinare è esercitata dal procuratore generale presso la Cassazione entro un anno dalla notizia del fatto. Può essere promossa anche dal ministro della Giustizia.
Le nomine. Venendo incontro ai rilievi di Ciampi, il Senato ha eliminato il potere del ministro di impugnare davanti al Tar le delibere del Csm sugli incarichi dei magistrati: tale potere resta solo nei casi in cui i conferimenti di incarichi da parte del Csm presentino vizi di legittimità.
Relazione del ministro in Parlamento. Anche questo punto è stato cambiato in seguito al rinvio di Ciampi. Nella relazione il ministro dovrà presentare le leggi e le riforme che il governo intende far approvare dalle Camere. Sempre su sollecitazione di Ciampi è stato cancellato l’ufficio per il monitoraggio dell’attività dei Pm.
Incarichi extragiudiziari. Più pubblicità per gli incarichi extragiudiziari dei magistrati. Ogni sei mesi sarà reso noto un elenco degli incarichi autorizzati dal Csm: saranno indicati l’ente che conferisce l’incarico e l’eventuale compenso percepito.