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11 Marzo 2005

Referendum, campagna frenata dall´”ingorgo” con le regionali

Autore: Giovanna Casadio
Fonte: la Repubblica

Carlo Giovanardi, ministro centrista e convinto astensionista, prevede che il responsabile del Viminale, Giuseppe Pisanu, illustrerà stamani il calendario degli appuntamenti elettorali. Particolarmente fitto in aprile e maggio, tra regionali, amministrative e relativi ballottaggi e date diverse per le Regioni a statuto speciale: in questo dedalo, va collocato il referendum sulla procreazione assistita. «Una cosa per volta è meglio – esorta Giovanardi -. Che c´azzeccano i referendum con i problemi della Puglia o di Venezia? Prima si affrontano le regionali e le amministrative, poi ci dev´essere il tempo per informare sulla legge 40». Insomma, meglio giugno e nessuna sovrapposizione.
Ma se il governo proseguirà nella strategia del rinvio, i referendari hanno già pronta la protesta: giovedì, alle 10, sit-in davanti a Palazzo Chigi, tutti insieme Radicali, Ds, Sdi, Verdi, Pdci, Rifondazione, Idv, laici della Margherita, Pri, Psi, liberal di Forza Italia, Cgil e le associazioni. Perché la parola d´ordine pro referendum a questo punto è “alziamo la voce”: per vincere non solo l´astensionismo dell´agguerrito fronte cattolico che ha risposto all´appello del cardinale Ruini, ma anche per avere la meglio sulla strategia “bipartisan” di non sovrapporre regionali e referendum.
Si sta in effetti materializzando un effetto-ingorgo che “congela” la propaganda referendaria. «Le regionali ci stanno provocando un danno oggettivo: in nome della non sovrapposizione si determina un ritardo dell´impegno». Sono le parole con cui Lanfranco Turci, il tesoriere del comitato del Sì, ha fotografato lo stato dell´arte nel direttivo di mercoledì sera. «Certo che la campagna referendaria è un impiccio per i partiti – s´indigna il leader radicale Marco Pannella -. Il rischio è che accada l´impensabile, che si perdano i referendum non affrontando il merito dei quesiti, ma continuando la tattica disastrosamente distraente dalla questione di fondo: si intende convalidare o no la legge sulla fecondazione assistita?». Pannella da Bruxelles è in contatto con il partito a Roma per valutare l´”illegalità” della Rai che ha messo la sordina ai referendum. Il naufragio dell´intesa del Pr con l´Unione, ribadisce Pannella, «ha portato alla luce la verità» delle divisioni nel centrosinistra e delle «ingerenze clericali».
L´imbarazzo politico provocato dal referendum è equamente ripartito in entrambi gli schieramenti. “Scienza e Vita”, il comitato per l´astensione, è quasi in stand-by. Una specie di moratoria, tanto che la campagna di manifesti, spot e volantinaggio partirà solo dopo le regionali. Militano nel comitato fianco a fianco avversari politici, tipo Patrizia Toia che si spende per Sarfatti in Lombardia e Giancarlo Cesana, esponente di Comunione e liberazione, supporter di Fomigoni; Beppe Fioroni impegnato nella campagna per Marrazzo e Giuseppe D´Ascenzo, capolista di Storace. Impensabile combinare inimicizia e amicizia, meglio smaltire prima l´una nelle regionali, e valorizzare poi l´altra sulla fecondazione assistita.
«Macché impiccio: c´è una distinzione tra regionali e campagna referendaria ma non è una separazione: se i partiti sono distratti è per necessità e non per calcolo politico», replica invece Vannino Chiti, il coordinatore dei Ds, infiammandosi contro il governo che non ha fissato la data, esortando a evitare «i toni da crociata tra cattolici e non cattolici» e glissando sulle polemiche con Rutelli. Profonde le divisioni del centrosinistra sui referendum. Martedì prossimo, il vertice della Federazione dei riformisti potrebbe dedicare un supplemento di indagine su come va affrontata la campagna referendaria. Dopo lo strappo di Prodi («Sono adulto e andrò a votare») e la rivendicazione di Rutelli («Noi siamo un partito libero e pluralista»), la Margherita allontana lo spettro di una nuova resa dei conti. Arturo Parisi infatti ribadisce di apprezzare «il richiamo a una nitida laicità» di Rutelli. A sostenere il referendum lo scienziato Umberto Veronesi, che invita a votare Sì perché «la legge è sbagliata». L´offensiva referendaria è appena all´inizio: «Siamo Davide contro Golia», afferma Katia Zanotti, annunciando che ai candidati del centrosinistra sarà inviata una lettera perché si mobilitino per il referendum. Turci a Rutelli: «Abbia dignità a vada alle urne». «Prodi è adulto, io meno…». E Mastella tifa astensione.