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11 Maggio 2005

Prodi: vinciamo perché uniti

Autore: Silvio Buzzanca
Fonte: La Repubblica
ROMA – «L´Unione è unita e vince. Non ho ancora capito se vince perché è unita o se è unita perché vince. Di fatto, è unita e vince». Il giorno dopo lo spoglio delle amministrative di domenica Romano Prodi non riesce a spiegare bene i motivi di una vittoria larghissima. I vertici dell´Unione comunque gongolano, mentre quelli della Casa della Libertà si aggirano fra le macerie. Il colpo è ancora una volta forte e questa volta Marco Follini lancia una sorta di allarme ultimatum: «E´ un´altra sconfitta – dice il leader dell´Udc – che si aggiunge al rosario delle difficoltà della Cdl. Per la coalizione di maggioranza si tratta di un altro passo indietro. Aspettiamo Catania, lavoriamo per un risultato positivo, ma sia chiaro che non possiamo, e da parte nostra non vogliamo, fare l´abbonamento alla sconfitta».
Parole che scuotono il centrodestra, aprono l´ennesimo dibattito sulle cause del tracollo, prefigurano in caso di sconfitta in Sicilia una nuova crisi. Perché Berlusconi a Catania si è impegnato in prima persona, ha imposto Scapagnini, ha giocato a favore delle liste civiche contro l´Udc. Ovvero l´unico partito della Cdl che domenica ha tenuto. Così l´Unione ha buon gioco a spostare subito il tiro su Catania e puntare su un successo che travolgerebbe i già precari equilibri della Cdl. «Stamattina ho sentito un mattacchione che diceva che la madre di tutte le battaglie è Catania. Ci vuole un bel coraggio, ma io penso che vinceremo anche lì», ironizza Prodi.
L´Unione, soprattutto in Sardegna, canta vittoria: ha conquistato 6 province su 8 in ballo. Solo Oristano è andata al centrodestra, mentre in quella di Olbia-Tempio si va al ballottaggio. Ma anche a livello comunale il centrosinistra va bene: strappa alla Cdl il sindaco di Sassari, vince a Nuoro e a Quartu Sant´Elena, terza città dell´isola. Ottimi risultati che si sommano a quelli di Trento e Aosta. E a Bolzano il ballottaggio dovrebbe premiare il sindaco uscente di centrosinistra grazie all´accordo con la Svp.
Risultati che guardati nel dettaglio danno il senso della debacle del centrodestra. A Sassari, per esempio, considerata una roccaforte della Cdl, la candidata dell´Unione alla provincia, Alessandra Giudici, passa con il 60,7 per cento. Lasciando al candidato della Cdl Stefano Poddighe appena il 32,6 per cento. E nella corsa per la poltrona di sindaco Gianfranco Ganau ha vinto con il 58,1 per cento contro il 36,4 per cento di Sergio Milia. A Cagliari il candidato sindaco dell´Unione, Graziano Milia ha vinto con il 51,8 per cento contro il 44,2 del parlamentare di An Mariano Delogu. Alla provincia invece Luigi Ruggeri ha ottenuto il 58,3 per cento contro il 41,7 di Emanuele Dessì.
E´ Forza Italia che perde consensi. E´ vero che con la creazione delle nuove quattro province i bacini elettorali sono mutati, ma il risultato del partito del Cavaliere è disastroso. Secondo il segretario dei diessini sardi, «il partito del premier è passato dal 14,9 per cento di un anno fa all´attuale 10,09 per cento». Numeri che sono il frutto di tanti piccoli crolli locali. Alla provincia di Nuoro Forza Italia ottiene il 4,5 per cento e un seggio. Cinque anni fa aveva l´11 per cento e alle Europee del 2005 aveva ottenuto il 18,7 per cento. A Cagliari gli azzurri sono passati del 22,1 delle Europee 2004 all´11,2 per cento di domenica. Alle provinciali del 2000 avevano il 19,5 per cento. A Sassari, Forza Italia arriva al 12,6 per cento: aveva il 17 alle provinciali del 2000 e il 27,2 alle Europee. Ma i numeri di An non sono migliori.
Questi numeri fanno dire al segretario regionale diessino Giulio Calvisi che il referendum invocato dalla Cdl, dal sassarese ministro dell´Interno Pisanu, sulla giunta Soru «c´è stato e lo ha perso proprio il centrodestra». Pisanu aveva detto che, dopo la vittoria di Soru del 2004, il vento in Sardegna era cambiato a favore della Cdl. Arturo Parisi, prodiano doc e sassarese si prende la rivincita su Pisanu. «Di fronte alla misura di questo risultato non credo ci siano dubbi. Neppure i sordi potranno dire di non avere sentito», dice Parisi.
La Quercia è ora il primo partito dell´isola. Lo conferma anche il leader della Margherita Francesco Rutelli. «Il ribaltamento di posizioni in Sardegna coinvolge le due maggiori province, quella di Cagliari e quella di Sassari con risultati straordinari. – dice Rutelli – Per la Margherita registriamo una serie di risultati tutti di segno positivo. In Sardegna saluto la buona riuscita dei Ds che sono il primo partito». E Piero Fassino ringrazia tutti i suoi militanti e gli elettori isolani: «Ci avete fatto uno straordinario regalo – scrive – e come l´anno scorso con l´elezione di Renato Soru anche adesso avete contribuito a un ulteriore sfondamento elettorale del centrosinistra. Grazie a voi e agli elettori sardi».