Per l´ex magistrato di Mani pulite Antonio Di Pietro anche la decisione
di Berlusconi di mettere la fiducia rivela la debolezza della
maggioranza. «Quello di oggi non è un voto sulla riforma della
Giustizia, ma una dichiarazione di resa, l´estremo gesto ricattatorio
dal bunker nel quale si è rifugiata questa maggioranza, che su questo
delicatissimo tema ha sempre rifiutato il dialogo, e ha imposto, per
debolezza, una decisione ricattatoria allo scopo di evitare la ritrosia
morale di qualche parlamentare nel segreto dell´urna».
Per il verde Pecoraro Scanio è stata una vendetta contro la
magistratura. «E´ una riforma contro i giudici e la magistratura ma
anche contro la funzionalità della giustizia in Italia. E´ stata fatta
per vendicarsi dei giudici che hanno condotto le inchieste contro i
politici corrotti. Sarà necessario intervenire per garantire ai
cittadini un sistema giusto e funzionale, le esigenze a cui questa
legge non risponde affatto». E l´ex ministro della Giustizia Diliberto
giudica la riforma «l´ennesimo esempio del garantismo fasullo della Cdl
che vuole solo colpire il principio di uguaglianza». Per questo,
aggiunge l´esponente comunista che si rivolge implicitamente al resto
del centrosinistra, «da parte nostra non ci sarà nessuna apertura a
tentazioni bipartisan, nessun accordo o accordicchio, nessuna apertura
sui pacchetti antiterrorismo che non saranno altro se non lesioni dei
diritti dei cittadini e violazioni della Costituzione».