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30 Maggio 2005

Prodi, il giorno dell´amarezza “La bocciatura cambierà il futuro”

Autore: Andrea Tarquini
Fonte: la Repubblica

BERLINO – «Sono enormemente dispiaciuto» dice sconsolato Romano Prodi invitando a riflettere sul segnale del voto francese. Schroeder a Berlino esprime profondo rammarico, dopo un vertice telefonico franco-tedesco improvvisato con Chirac nella notte sul futuro dell´Europa.

Dalla sponda opposta, esulta il leader populista austriaco Joerg Haider, che oggettivamente alleato degli ortodossi alla Bertinotti si sente vincitore indiretto: «Nasce dal “no” francese la rivolta dei popoli contro la burocrazia di Bruxelles».

Da Berlino a Vienna, da Madrid all´Aja, lo schiaffo francese all´Europa ha agitato la calda serata dell´ultima domenica di maggio. Uno shock atteso ma sottovalutato nel suo impatto. E in Germania ha rafforzato la convinzione dell´opposizione Cdu-Csu, favorita alle politiche anticipate di settembre, di insistere nel “no” all´ingresso della Turchia nella Ue.

Raggiunto in vacanza, Prodi si è detto «enormemente dispiaciuto» per la chiara vittoria del “no”. Ha aggiunto: «Bisogna riflettere a fondo anche su questi segnali di disagio. Ma pur tenendone conto, bisogna far proseguire lo stesso il processo europeo.

Non crollerà certo l´Unione ma certo è chiaro che la bocciatura popolare non può che cambiare il futuro». Ma secondo Prodi, il voto è anche il risultato dell´abitudine dei governi nazionali di accusare Bruxelles per ogni fallimento o problema, abitudine che certo non aiuta i cittadini a prendere posizione.

E qualcuno ricordava ieri sera l´assenso di Prodi al parere espresso da Mario Monti prima del voto francese, parere secondo cui per coerenza i Paesi i cui elettorati respingono la Costituzione europea dovrebbero uscire dall´Unione.

La Ue senza un Paese fondatore del peso economico, politico, militare e culturale della Francia è inimmaginabile. Il cancelliere tedesco, il socialdemocratico Gerhard Schroeder, ha accolto il voto «con vivo rammarico ma anche con rispetto della volontà popolare: è un duro colpo ma non è la fine.

La partnership franco-tedesca non è messa in discussione: ne ho già parlato pochi minuti fa con il presidente Chirac». Berlino auspica che il vertice europeo del 16 e 17 giugno sappia tenere conto del risultato.

Secondo il democristiano tedesco Gerd Poettering «la Costituzione europea è una realtà nata dal consenso, ma i francesi non sembrano convinti dei vantaggi della sua entrata in vigore». A Bruxelles Elio di Rupo, leader dei socialisti belgi, denuncia: «E´ un colpo duro alla Costituzione e all´immagine internazionale dell´Unione».

Per il governo spagnolo «è un intoppo ma non una catastrofe». Allarmati altri politici tedeschi. «Mi dispiace molto che sia andata così ma rispetto il verdetto del popolo francese sovrano», ha detto il governatore democristiano della Bassa Sassonia Christian Wulff, astro nascente della Cdu.