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7 Luglio 2005

Primarie, candidati entro luglio, Prodi: “Ci daranno stabilità”

Autore: Lavinia Rivara
Fonte: la Repubblica
ROMA – Romano Prodi va avanti senza esitazioni sulle primarie (servono
“per garantire la stabilità del governo e un premier più forte”),
propone che il termine per le candidature si chiuda entro il 31 luglio
e, lanciando di fatto la sua campagna, attacca Silvio Berlusconi,
colpevole, con le sue “barzellette”, di aver causato “una tragica
caduta di immagine” all’Italia.
Il Professore incassa anche l’appello di Enzo Biagi in suo favore in
vista delle consultazioni dell’8 e 9 ottobre: “E’ la guida di cui
abbiamo bisogno, un uomo serio, che ce la può fare, che ha dimostrato
di saper governare” dice il giornalista, aprendo una raccolta di firme
in suo sostegno.

E le perplessità della Margherita sulle primarie? “Non ne vedo”
risponde Prodi ai cronisti che lo intercettano a metà pomeriggio in una
manifestazione dell’Unione dedicata agli italiani all’estero. Piero
Fassino, seduto accanto a lui all’incontro, deve averlo informato che i
segnali che arrivano dai Dl sono rassicuranti.
Il segretario dei Ds in mattinata ha avuto uno scambio di opinioni alla
Camera con Franco Marini; un colloquio che a via Nazionale definiscono
conciliante, all’insegna del “non facciamoci la guerra”. Tanto che
Marini, dopo essere stato uno dei fautori del no al listone, ora chiede
per le primarie uno “sforzo coordinato” della Federazione, “oggi
ibernata”. Questo per evitare “rischi”, come quello, pericoloso per i
dielle, di una affermazione di Clemente Mastella.

Dunque l’esponente dl lancia segnali di pace a Prodi e Fassino:
“Qualche messaggio di Rutelli può aver avuto forse toni un po’ forti –
ammette – ma quante parole sono state delle contro di noi?”. E il
Professore raccoglie subito la mano tesa, materializzandosi a sorpresa
in serata alla festa della Margherita di Roma.

Per evitare comunque il protrarsi di fibrillazioni Prodi chiede di
chiudere le candidature entro fine mese e indire le primarie nella
prima settimana di agosto. Lo fa in una lettera inviata ai segretari
dell’Unione insieme alla bozza sulla consultazione messa a punto a suo
tempo da Parisi. Tutto questo in vista del vertice che lunedì fisserà
le regole.

Diversi i nodi da sciogliere, ma la sensazione è che dopo la tempesta
l’aria sia cambiata. E l’appello di Biagi lancia di fatto la campagna
dell’ex presidente Ue. Un bel colpo mediatico, anche perché il
giornalista, come lui stesso ricorda, è sempre stato restio “a firmare
manifesti” e se questa volta ha deciso di schierarsi è perché oggi,
chiuso il sogno berlusconiano, il Paese vive “un drammatico risveglio”.

Il leader dell’Unione ringrazia, sottolineando che le primarie sono
“uno strumento per portare la coalizione alla vittoria”, garantirne la
coesione e rafforzare la leadership. Poi, al convegno sugli italiani
all’estero, l’attacco diretto al premier. “Bisogna che ripariamo in
fretta alla tragica caduta d’immagine causata in questi anni
soprattutto dal capo del governo.
Ieri abbiamo avuto un esempio, forse il più brutto – dice riferendosi
alla contestazione leghista contro Ciampi – ma vi posso assicurare che
quando ho assistito all’estero a certi infortuni, certe goffaggini,
certe barzellette, sono stati momenti bruttissimi. E dopo mi
chiedevano, ma voi italiani siete così? Io certo no, rispondevo”.

“Siamo arrivati all’assurdo – insiste – di lodare l’economia sommersa”.
E il danno, grave, è soprattutto finanziario. Tanto che – dice Prodi –
noi non potremo adottare una “politica dei due tempi: rilancio e
risanamento dovranno marciare insieme”.