5 Agosto 2005
Parisi: “Un baratto tra la presidenza Rai e il calcio a Mediaset”
Autore: Silvio Buzzanca
Fonte: la Repubblica
ROMA – La “questione morale” fa litigare Ds e i prodiani della Margherita. Ad accendere la miccia ci pensa Arturo Parisi che in un´intervista al Corriere della Sera attacca su più fronti. Parla per esempio di una «sensazione di baratto» fra la presidenza della Rai al diessino Claudio Petruccioli e il calcio a Mediaset.
Se non bastasse, il presidente dell´Assemblea federale della Margherita punta il dito contro la scalata di Unipol a Bnl, accusando i vertici diessini di avere esitato a «porsi le domande giuste» nel nome del realismo politico.
Accuse che hanno visto prima reagire il centrodestra con Sandro Bondi che ha parlato di «miscela di rancido e ipocrita moralismo, di giustizia tribale, di disprezzo nei confronti dei partiti e di incitamento alla contrapposizione totale nei confronti degli avversari politici». Ma hanno poi innescato una vibrante risposta dei diessini.
L´intervento di Parisi, dice il coordinatore per le relazioni politiche della Quercia, «lascia stupiti e sconcertati. I suoi giudizi su una presunta nuova questione morale, il cui manifestarsi troverebbe una delle espressioni nella assunzione della presidenza della Rai da parte di Claudio Petruccioli, sono inammissibili e irricevibili».
Secondo Chiti chi conosce Petruccioli «non può in alcun modo associare il suo nome alla questione morale». Una risposta condivisa da tutte le anime del partito, da Cesare Salvi al liberal Giuseppe Caldarola.
L´ex direttore dell´Unità, ricorda ai prodiani che presto ci saranno le primarie e che in questa situazione sarà difficile portare i diessini alle urne per votare Prodi. E un altro liberal, il senatore Franco Debenedetti chiede a Prodi di prendere le distanze da Parisi.
Il coordinatore diessino affronta anche il problema Unipol e risponde a Parisi che «nessuno può negare a Unipol il diritto di sviluppare la propria attività nel settore bancario, peraltro sempre più contiguo a quello assicurativo, né può ignorare come Unipol abbia perseguito questo suo obiettivo aziendale nel pieno rispetto delle leggi e facendo leva prima di tutto su risorse finanziarie proprie».
Parisi è immediatamente difeso dai prodiani della Margherita. Il vice capogruppo a Montecitorio Franco Monaco accusa i diessini di conservare «un´antica e preoccupante pretesa di essere immuni da ogni critica e nella difesa pregiudiziale dei propri uomini, anche quando essi sono indifendibili e criticatissimi da esponenti dello stesso partito, ma al riparo delle orecchie indiscrete di “quelli di fuori”».
«Ci piacerebbe – conclude Monaco – che di quella tradizione antica sopravvivesse una cosa buona: la sensibilità berlingueriana per la questione morale». Ma l´attacco dei prodiani ai diessini non è condiviso dai rutelliani e dai mariniani. Alcuni esponenti vicini a Rutelli si definiscono «sbigottiti», dalle dichiarazioni di Parisi e cercano di gettare acqua sul fuoco delle polemiche.