Roma – Arturo Parisi cita il vangelo
di Luca: «E adesso chi non ha una spada, venda il mantello e se compri
una». Cita don Primo Mazzolari: «Rischiamo di morire di prudenza in un
mondo che non vuole e non può attendere». All’hotel Radisan sono
riuniti gli ulivisti «nella» Margherita (e non «della» Margherita) per
la prima volta dopo la morte della lista unitaria e il passaggio
all’opposizione nel partito. E Parisi non ha dubbi: dalla sconfitta si
esce solo dando battaglia. Battaglia a Rutelli e alla maggioranza della
Margherita, innanzitutto. L’accusa di Parisi è di aver spostato a
«destra» il partito. Di gonfiare il tesseramento. E di aver avviato un
processo di scomposizione del centrosinistra. Parisi ha parlato anche
di rivolta e tradimenti: «La nostra coerenza con il patto costitutivo
della Margherita darà forza alla nostra rivolta contro chi quel patto
ha tradito».
Ma, se la critica a Rutelli era in qualche modo scontata, la novità di
ieri è stata la divaricazione con i Ds. Dalle europee, l’asse tra
quest’area e il gruppo dirigente della Quercia è stato il motore
dell’Ulivo. Ora quell’asse sembra non esserci più. Parisi ha
apertamente contestato ai Ds di essere corresponsabili del sacrificio
dell’Ulivo, di aver giocato di sponda con Rutelli. E, quel che più
conta, ha indicato un percorso molto diverso da quello delineato da
Massimo D’Alema nel consiglio nazionale diessino.
D’Alema ha detto che l’Ulivo, la Casa comune dei riformisti, dovrà
essere ripresa prima o dopo le elezioni. Parisi, invece, ha replicato
che la spinta propulsiva della Fed è ormai «esaurita». E che d’ora in
poi l’obiettivo sarà «ulivizzare» l’Unione: «Trasformare l’Unione in
una grande Ulivo anziché fare della Fed una piccola Unione».
Gli ulivisti nella Margherita si organizzeranno. Ieri sono stati tra i
protagonisti dell’assemblea Enrico Gasbarra, presidente della Provincia
di Roma, Renato Soru, governatore della Sardegna, e Michele Emiliano,
sindaco di Bari. Il primo impegno è crescere nel partito. «Il nostro
obiettivo – ha detto Gasbarra – è diventare maggioranza nella
Margherita». Soru ed Emiliano, invece, hanno lamentato l’assenza
dell’Ulivo nella scheda elettorale: «Come tanti elettori – hanno detto
i due – non sappiamo più per chi votare nel proporzionale». Ma Parisi
si è proposto come guida anche degli ulivisti «nell’Unione» e ha
annunciato la costituzione di un comitato nazionale «Ulivisti per Prodi
presidente». Il primo terreno di battaglia per
ulivizzare l’Unione saranno le primarie. Durissime le reazioni nella
maggioranza della Margherita. «Parisi – ha attaccato Renzo Lusetti –
cerca lo scontro e così facendo danneggia il partito, Prodi e l’Unione».
cla.sa.