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9 Marzo 2006

Paolo Gentiloni: “Regole, ma senza impuntarsi e siano due sfide sui contenuti”

"Conteranno le proposte non le battute a effetto"
Autore: Aldo Fontanarosa
Fonte: la Repubblica

L´ostacolo della conferenza stampa è ormai caduto. Paolo Gentiloni, presidente della commissione di Vigilanza Rai: crede che il primo faccia a faccia si farà senza altri rinvii? Mancano appena 5 giorni alla data prefissata del 13 marzo.
«In politica vale la stessa regola che governa la fisica. Quando cade la barriera più forte, quando l´ostacolo maggiore è aggirato, le altre difficoltà vengono risolte più facilmente. Me lo auguro, almeno».

In verità, Prodi reclama ancora garanzie precise sul conduttore, sulla selezione e la presenza del pubblico in studio, sulla regìa tv. Al Cavaliere, lo sfidante intende sottoporre quasi un contratto.
«Temo non ci siano i tempi e le condizioni per scrivere contratti sul modello americano. L´importante sarà recepire la sostanza di quegli accordi di garanzia, pur senza scomodare gli avvocati. I candidati dovranno lavorare alla costruzione di una serata televisiva diversa. Non dovrà essere la notte dell´audience, dell´avanspettacolo. E´ il momento di mettere sul tavolo le soluzioni di ognuno ai problemi grandi del Paese».

Sarà Vespa il moderatore dei faccia a faccia?
«Nel suo regolamento, la commissione di Vigilanza Rai si limita a candidare un “giornalista della Rai”. Di giornalisti, la Rai ne ha 1500, quasi tutti professionisti di valore».

Prodi però è andato a Porta a Porta appena due sere fa.
«Era ospite di un programma che Vespa conduce legittimamente. Ma il faccia a faccia è un´altra cosa. Vespa è in corsa, come gli altri 1499 professionisti di Saxa Rubra».

Cosa ha spinto Berlusconi a rinunciare alla conferenza stampa?
«La ragionevolezza ha avuto il sopravvento, intanto. Berlusconi ha capito, poi, che Prodi faceva sul serio e non avrebbe mai accettato un contentino, un raggiro. Il Cavaliere infine è indietro in tutti i sondaggi degni di questo nome. E´ sfavorito, punto. Quindi ha un interesse spasmodico a fare il confronto».

Il Cavaliere ha grandi motivazioni è forse è più seducente in tv, mentre Prodi risulta più riflessivo. Crede che il premier avrà la meglio in video?
«Sono convinto che gli italiani, quella sera, pretenderanno di capire e di ragionare. Chiederanno ai due candidati di rispondere sulla beef, come dicono negli Usa: di pronunciarsi sulla ciccia, sulla sostanza. Quindi, durante i faccia a faccia, conteranno la serietà degli impegni, la competenza, la credibilità delle proposte. Non le battute a effetto».

Quindi lei vede Prodi addirittura favorito, in questa prospettiva?
«Non riduciamo il tutto ad una corsa di sacchi: credo solo che Prodi abbia più filo da tessere perché il confronto sarà sui fatti».

Ieri, ospite di Porta a Porta, Berlusconi ha gridato all´esproprio proletario. E´ convinto che Prodi farà razzia delle frequenze tv di Mediaset per regalarle – ha detto – ai suoi amici editori.
«Ieri il premier si è prodotto in un classico del suo repertorio: fare la vittima. Il vittimismo è stata la cornice dentro cui ha sistemato ogni suo messaggio. La realtà è che il Cavaliere, da quando è in politica, in soli 12 anni, ha conosciuto un arricchimento senza precedenti. Le sue aziende sono passate da un indebitamento miliardario a guadagni da capogiro».

Questo per il passato: ma che cosa gli succederà in futuro?
«Non ha nulla di cui lamentarsi e non ha nulla da temere. Tranne una legge sul conflitto d´interessi di nitidezza esemplare».

Il faccia a faccia sembra possibile, vicino. Se la situazione non si fosse sbloccata, la presidenza Petruccioli e il vertice Rai sarebbero usciti indeboliti?
«No. Il vertice Rai ha fatto tutto il possibile con rigore. Ha fissato le date dei faccia a faccia, d´intesa con la presidenza della Vigilanza. Ha scritto ai candidati con il dovuto garbo istituzionale, senza errori né di forma o di sostanza. Non spettava certo alla Rai cancellare la conferenza stampa del premier. Non era nei suoi doveri».