29 Settembre 2005
Pannella? Discutiamo i programmi
Autore: Marco Marozzi
Fonte: la Repubblica
ROMA – Romano Prodi abbraccia Enrico Boselli. Apre all´«unità socialista», al matrimonio possibile Sdi-Nuovo Psi, e insieme mette i puntini sulle «i» con i radicali. «Esistono fortissime differenze sui programmi. La discussione sarà sui contenuti».
E´ la foto di quel che sta faticosamente maturando nell´Unione. Un nodo con appuntamento finale al 10 ottobre, con la decisione dei capi del centrosinistra. Fra veti Udeur, diffidenze Margherita, riserve proprie, Prodi cerca di fissare i paletti attraverso i quali deve passare il partito di Pannella-Bonino. Se vuole approdare nel centrosinistra. «Contenuti, contenuti, contenuti».
Che significa anche cambio di atteggiamento. «Non possiamo minimamente pensare di andare al governo con programmi diametralmente diversi» è andato a dire ieri ad un incontro con i Giovani dello Sdi, traboccante – e lui se ne è complimentato – di ragazzi che lo interrogavano. Per chiarire che Emma Bonino e Marco Pannella devono cambiare registro, ha citato gli anni in cui lui era presidente della Commissione Ue. E dai radicali «in un minuto arrivavano attacchi che agli altri sarebbe servita mezz´ora».
Messaggio a cui Boselli, chiamato dalla prima fila ad abbracciarlo, ha risposto presentandosi come garante dei radicali – oltre che del Nuovo Psi – con cui intende far lista comune. «Hanno fatto una scelta importante, che non avevano fatto mai. Verso l´Unione, verso il centrosinistra». Poi, rivolto ai critici: «Quanto vedo Diliberto e Mastella discutere… e
Bertinotti… non mi sembra la distanza sia minore di quella fra Pannella e Rutelli».
Infine la riconsegna dello scettro definitivo al leader (a cui i giovani hanno regalato uno scaramantico cornetto d´oro): «Siamo una coalizione plurale. A Prodi spetta il compito fondamentale di trovare la direzione di marcia».
Gioco di squadra, con il segretario radicale Daniele Capezzone, che definiva «ragionevole» il dibattito sui contenuti. Una nuova fase per capire a che punto è la matassa si svolge stamane, a un convegno dove sono Pannella, Boselli, De Michelis, Angeletti della Uil.
Antipasto, in chiave di unità socialista (con spine: Stefano Caldoro, ministro di Berlusconi, ha annunciato il no ai radicali), del summit dei segretari dell´Unione convocato al pomeriggio. L´ha chiesto Fassino per discutere della riforma elettorale del centrodestra con cui sono amaramente chiamati a misurarsi tutti i sogni del centrosinistra.
Il gioco nell´Unione così è un mix di poste alzate verso il rush finale e di mediatori. Antonio di Pietro attacca il Nuovo Psi di Gianni De Michelis, proclamando il veto a «quella trentina di condannati del centrodestra e del centrosinistra con sentenza penale passata in giudicato».
Monaco e Mantini, parisiani della Margherita, applaudono. Gli uomini di De Michelis insorgono, ma Bobo Craxi bacchetta l´ex giudice – «non c´è un socialista che possa prenderlo sul serio» – però subito lancia l´invito a guardare «alle cose che uniscono invece che a quelle che dividono.
E il vice di Boselli, Roberto Villetti, si scaglia contro «i veti» ma insieme invita quelli del Nuovo Psi a non sognare «una terza posizione equidistante tra i due poli».