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14 Febbraio 2006

Palestina, Rutelli da Abu Mazen “Hamas deve riconoscere Israele”

Autore: Giovanna Casadio
Fonte: la Repubblica

GERUSALEMME – «Bene Abu Mazen, Hamas riconosca Israele». È in Israele e Palestina il leader della Margherita, Francesco Rutelli con una doppia missione: ieri ha incontrato Abu Mazen, prima delegazione italiana a recarsi in Palestina dopo la vittoria-choc di Hamas il 25 gennaio scorso.

Oggi vedrà i leader del Kadima, cioè il primo ministro israeliano Olmert e Shimon Peres. E proprio il neo-partito voluto da Sharon e in poche settimane «diventato la prima forza politica israeliana» a rappresentare un´occasione per parlare agli alleati del centrosinistra in Italia: «Bisogna avere il coraggio delle contaminazioni politiche», avverte. Un´ora di colloquio con il presidente dell´Anp a Ramallah: con Rutelli c´è il presidente dell´Udf Francois Bayrou e la delegazione del Partito democratico europeo.

Rutelli di un Abu Mazen «fermo e risoluto» nella linea del dialogo con Israele, che ha ribadito come Hamas non abbia altra strada che sottoscrivere gli accordi di Oslo e accettare la road map e come sia stato altrettanto netto contro le interferenze di Iran e Siria nelle vicende interne palestinesi.

Il presidente dell´Anp ha indicato la tabella di marcia, cioè l´insediamento del Parlamento il 27 e 28 febbraio; quindi il mandato al nuovo governo nelle tre settimane successive, salvo proroghe, e gli scenari possibili, compreso un governo tecnico o di larga coalizione. Sempre tuttavia sottolineando i buoni rapporti con Olmert e la strategia dei «due popoli, due Stati».

Rutelli su questo si sofferma sin dal mattino, durante la visita al museo dell´Olocausto Yad Vashem: «Occorre trovare lo spazio di un nuovo cammino per la pace, per due popoli e due Stati. Il centrosinistra lavorerà con determinazione per questo e l´Europa che è stata poco attiva deve essere protagonista per costruire soluzioni che diano stabilità, pace e sicurezza».

È del resto uno dei passaggi fondamentali del programma di politica estera sottoscritto sabato con Prodi e che dedica ampio spazio al Medio Oriente.

Per Rutelli l´occasione di condurre un primo saggio pratico della controffensiva diplomatica del centrosinistra anche in questa campagna elettorale.

Studia da ministro degli Esteri? Percorso avviato da un pezzo: rispondono laconici nel suo staff.

Alla fine della visita a Yad Vashem (dove c´è la targa al nonno materno Mario Gentili, giusto delle nazioni), lancia un affondo contro il presidente iraniano: «Ahmadinejad venga a visitare il museo dell´Olocausto, lo aiuterebbe a fargli recuperare la ragionevolezza che ogni capo di Stato dovrebbe avere».

Oggi è il giorno di Kadima, il partito di Sharon. «Kadima è il punto di incontro di posizione coraggiose, in cui si sono uniti moderati e laburisti – ribadisce – una sfida nata dal coraggio di un leader, e che prosegue nonostante la sua dolorosa uscita di scena, perché il partito ha una missione forte e chiara e la diversità delle storie che vi si ritrovano è un elemento di forza e non di confusione».