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22 Marzo 2005

No della Bce al nuovo Patto Ue

Autore: Andrea Tarquini
Fonte: la Repubblica

BERLINO – La Banca centrale europea non ci sta. Protesta, quasi scende in trincea contro la riforma del Patto di stabilità. Si dice «seriamente preoccupata» per il pericoloso ammorbidimento delle regole di rigore e dell´interpretazione dei criteri.

Minaccia velatamente – spalleggiata dalla Bundesbank – di reagire alzando i tassi. Dopo l´accordo di Bruxelles insomma si apre uno scontro tra due idee dell´Europa economica e monetaria. Con un rovesciamento dei ruoli: il vertice tedesco, che dieci anni fa con Kohl cancelliere aveva voluto un Patto severo è stato oggi, con Schroeder al timone, il più deciso nel chiedere di annacquarlo e di dare più potere a governi nazionali e parti sociali, a tutto danno di una Bce creata a immagine e somiglianza della Bundesbank.

E infatti proprio mentre l´Istituto attaccava la revisione del Patto, il cancelliere e il suo ministro delle Finanze, tornati vincitori da Bruxelles a Berlino, la elogiavano come «un buon risultato» e «l´introduzione d´un nuovo, giusto equilibrio tra le esigenze di stabilità e quelle di crescita economica».

«Siamo seriamente preoccupati per le proposte di riforma del Patto», dice il breve, duro comunicato uscito dalla Eurotower di Francoforte ieri pomeriggio, dopo ore di consulto.

«Occorre assolutamente evitare», continua, che l´ammorbidimento del braccio correttivo (cioè delle sanzioni contro i paesi che violano i limiti alla spesa pubblica) mini la fiducia nel quadro fiscale dell´Unione europea e nella sostenibilità delle finanze pubbliche dei paesi membri. Solo sane politiche fiscali e monetarie, ammonisce l´istituto guidato da Jean-Claude Trichet, portano alla stabilità dei prezzi. E sono quindi essenziali, fondamentali per la crescita economica come per il successo dell´Unione economica e monetaria.

E´ un approccio diametralmente opposto a quello di Schroeder e di Eichel, che esaltano invece «il realismo» e la «nuova flessibilità» della riforma del Patto. La Bce esorta Stati membri dell´unione, Commissione europea e consiglio europeo ad attuare la revisione del patto «in modo rigoroso» e in modo da garantire politiche di bilancio sane e prudenti.

«E´ essenziale», avverte, «che tutte le parti in causa si assumano le proprie responsabilità». E in una minaccia appena velata di un possibile rincaro del costo del denaro, sottolinea che «mercati e pubblico potranno restare sicuri che noi rimarremo fermamente impegnati a garantire la stabilità dei prezzi».

In modo ancor più chiaro, tale monito è stato ripetuto dal professor Axel Weber, membro del vertice Bce e presidente della Bundesbank. «Conti pubblici in ordine sono una condizione importante della stabilità dei prezzi e della possibilità per la Bce di garantire la stabilità dei prezzi con tassi relativamente bassi».

La riforma del Patto, ha continuato Weber, introduce numerose eccezioni e regole che rendono il Patto stesso meno trasparente e più difficile da applicare, perché si differenzia da paese a paese. Durissimi anche i commenti dell´opposizione cristiano – conservatrice Cdu-Csu tedesca. E´l´inizio della fine, dice il centrodestra. Secondo Theo Waigel, ex ministro delle Finanze di Kohl, il governo Schroeder si è assunto una duplice gravissima responsabilità: per i debiti che lascerà alle generazioni future e per il pessimo esempio di lassismo dato agli altri paesi europei.