12 Dicembre 2005
Nessun complotto anti-Ds, ma basta strumentalizzazioni
Autore: Roberto Mania
Fonte: la Repubblica
ROMA – Non c´è alcun complotto ai danni dei Ds, ma dopo l´avviso di garanzia a Consorte, c´è invece il rischio di «strumentalizzazioni politiche». Franco Bassanini, senatore dei Ds, ha difeso la scelta della Fondazione Monte Paschi (Bassanini è eletto a Siena, ndr) di restare fuori dalla vicenda Unipol-Bnl. La sua, però, non è stata una posizione maggioritaria nel partito. Come Giuliano Amato, continua a pensare che la missione delle cooperative dovrebbe privilegiare l´ambito dell´economia reale, nella produzione e distribuzione di beni.
Che effetto le fa vedere il presidente dell´Unipol e il suo vice collegati a Ricucci e Fiorani?
«Non conosco personalmente Consorte e Sacchetti e non so quali siano i loro rapporti con Ricuccci e Fiorani. Questa estate, come molti altri, mi ero permesso tuttavia di sottolineare che con personaggi come Ricucci e Fiorani è meglio non avere nulla a che fare»
Come giustifica l´imbarazzo Ds di fronte al caso-Consorte?
«Intanto non mi pare che sia corretto usare la parola imbarazzo, semplicemente perché non c´è alcun imbarazzo. Certo, i Ds hanno sempre avuto un rapporto stretto con il mondo della cooperazione. Ne hanno difeso e sostenuto il ruolo. Vorrei ricordare che uno dei pochi settori che ha continuato a crescere in questo periodo di crisi è proprio quello della cooperazione».
Sì, ma la vicenda Unipol, l´avviso di garanzia…
«È una vicenda che non può non preoccuparci. Dobbiamo augurarci che la magistratura faccia il suo mestiere, che lo faccia rapidamente e che lo faccia senza guardare in faccia nessuno».
Non pensa che Consorte dovrebbe fare un passo indietro?
«Io voglio partire dall´ipotesi che Consorte e Sacchetti possano portare, in poche ore, ai magistrati elementi convincenti per chiudere subito l´indagine. Sarebbe questa la soluzione migliore per evitare danni al sistema della cooperazione e a un´azienda importante come Unipol, ma anche speculazioni di tipo politico».
Cosa intende dire? Non penserete al complotto…
«È ridicolo pensare a complotti. Non è questa la posizione del mio partito. Però il rischio di strumentalizzazioni politiche c´è. Le elezioni si stanno avvicinano».
Il dalemiano Nicola Latorre ha detto che «il bombardamento è in corso». Condivide?
«Non so cosa intendesse dire Latorre. Non penso, tuttavia, che si riferisse ai giudici che fanno il loro mestiere. Penso, piuttosto, che Latorre abbia in mente appunto il pericolo di strumentalizzazioni».
Di fronte alle difficoltà che incontra l´Opa, si dimostra anche la fondatezza delle tesi di chi come lei e Amato aveva espresso dubbi sull´opportunità dell´operazione.
«Né Amato né io siamo esperti di finanza e di economia. Facciamo politica e siamo professori di diritto, come tali non abbiamo competenze per valutare le strategie industriali messe in campo dall´Unipol. Ma anche se le avessimo, non spetta alla politica esprimersi e schierarsi in questi casi. Tra politica e affari sono necessari argini rigorosi e netti. Certo abbiamo raccomandato di valutare attentamente se Unipol disponeva delle risorse necessarie per un´operazione così impegnativa».
Lei, però, sostenne la scelta del Monte di restare fuori dall´operazione Unipol-Bnl.
«Sì, ho condiviso e ho difeso le scelte della banca e della Fondazione Mps di non intervenire a fianco della cordata di Caltagirone, Ricucci, Coppola e compagnia. Ma le motivazioni non avevano nulla di politico, erano espresse esclusivamente in termini di logica di mercato. Oggi continuo a pensare che sia stata una scelta convincente. Questo non significa valutare negativamente il progetto dell´Unipol; significa dire che non era conveniente per una banca come Mps».