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10 Novembre 2004

Maggioranza assenteista Cdl battuta sulla Finanziaria

Autore: Giovanna Casadio
Fonte: la Repubblica

ROMA – Sarà ricordato come il giorno in cui la Finanziaria è saltata al primo voto. Non è bastata l´astuzia del sottosegretario all´Economia Giuseppe Vegas, che ha tentato di temporeggiare con un lungo intervento in aula a Montecitorio; non è servito il tam-tam per arginare l´assenteismo dei deputati della Casa delle libertà. Il governo è stato battuto sull´articolo 1 della legge finanziaria: è passato infatti con sette voti di scarto (191 sì e 184 no) un emendamento-sgambetto presentato dalla Margherita che modifica i saldi – la differenza tra entrate e uscite – della manovra. È come averne picconato l´architrave: semplicemente, la Finanziaria è compromessa.
Un boato incredulo si leva dagli scranni del centrosinistra ad accogliere, dopo alcuni secondi di sbigottito silenzio, il goal segnato. Una débacle per la maggioranza. «A questo punto il governo ne tragga le conseguenze: si dimetta e scriva un´altra manovra», reagiscono i capigruppi di Ds, Margherita e Rifondazione, Luciano Violante, Pierluigi Castagnetti e Franco Giordano. Esulta l´Ulivo. Antonio Boccia, detto “Aiace”per l´atteggiamento da mastino che tiene in aula, è colui che ha scritto l´emendamento con i deputati Lettieri e Squeglia. Viene sommerso da abbracci. «Il governo è allo sbando; sfiduciato dalla sua maggioranza», chiosa Piero Fassino, il segretario Ds. Francesco Rutelli, leader dei Dl, convocato in aula con sms da Boccia, è lapidario: «Abbiamo bocciato la Finanziaria con grande soddisfazione: Non era mai successo in 27 anni».
Nella coalizione di governo è l´ora della resa dei conti. Ad affondare il cuore della Finanziaria, consentendo il blitz dell´opposizione, sono state le assenze del centrodestra. Dalla lettura dei tabulati del voto – che passano di mano in mano tra i deputati – all´Udc spetta il record del 42,7% delle assenze (8 deputati in aula), seguita da An con il 34,2%. Elio Vito, il capogruppo di Fi, ammette: «Un fatto grave, sono assenze ingiustificate e ingiustificabili». L´imboscata sulla Finanziaria avviene poche ore prima del vertice della Cdl con Berlusconi che dovrebbe decidere sul rimpasto dell´esecutivo e il taglio delle tasse. Anche se la parola d´ordine da Palazzo Chigi è minimizzare («Un incidente»), sembra un segnale politico, «un avvertimento». La maggioranza è in tilt: si passa da una riunione all´altra per uscire dall´impasse. Il ministro dell´Economia Siniscalco vede Berlusconi poi partecipa agli incontri a Montecitorio. Montano i veleni; Follini, il segretario dell´Udc, difende i suoi deputati. I centristi fanno «una severa autocritica» ma giurano che non c´è stata premeditazione. Spetta al presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, cercare di calmare l´opposizione che chiede un´interruzione dei lavori parlamentari: «Non esiste il rischio che si faccia finta di niente». In serata, Guido Crosetto, il relatore del provvedimento assicura che «il Senato ripristinerà i saldi» e «alla Camera si va avanti». Denuncia un errore nell´emendamento e perciò il testo, a suo avviso, dovrebbe essere rivotato. Stamani si ricomincia dalla riunione dei capigruppo.