ROMA – Ritornano “Uniti nell´Ulivo”. Il Professore presenta il simbolo per le regionali, e si torna al classico («un glorioso passato») dopo un mare di ipotesi: al ramoscello che ha già debuttato alle europee. Come previsto, listoni unitari in nove regioni. In più, dal vertice della Fed, arrivano altri due segnali unitari. Una decisa accelerazione alla Federazione: Prodi annuncia l´appuntamento costituente per il 27 febbraio prossimo a Roma (tre gli organismi della Fed: il presidente, nella persona del Professore; i 14 del comitato esecutivo, e il parlamentino con una cinquantina di personalità). Ufficializzata anche (in data da fissare) la convention per la presentazione degli aspiranti governatori dell´Ulivo, in attesa di sciogliere il nodo Toscana. L´altra novità, sia pure fra conferme e smentite, è l´apertura ai radicali per le regionali. Se ne sarebbe parlato in una coda del vertice, in un incontro a tre fra Prodi, Rutelli e Fassino. L´idea è quella di verificare regione per regione le chances di accordo con Pannella, «in sostanza sarebbe stato deciso di dare una copertura nazionale a possibili intese fra singoli candidati e il partito radicale». Pannella vorrebbe però un pieno accordo-quadro, nazionale, ma la mano tesa dell´Ulivo rappresenta un primo passo. Anche perché «con i voti radicali regioni come Lazio o Piemonte diventano a portata di mano». Prodi, uscendo dal vertice, ha però smentito di aver affrontato il nodo dei radicali, e anche nella Margherita si circoscrive e ridimensiona il peso del caso Pannella nella riunione. Via libera, invece, al tavolo che si occuperà della gestione della campagna elettorale con gli esperti dei partiti (Marini e Gentiloni per i dielle, Migliavacca e Cuperlo per i ds). Pomeriggio, e serata, densa comunque per la coalizione, con ulteriori code riservate che sarebbero seguite a tarda ora fra Rutelli e Fassino, ma a quanto pare sulla questione delle nomine all´Antitrust e per i giudici costituzionali.
Quanto a Prodi, il leader è uscito soddisfatto e sorridente dall´incontro con gli altri segretari. «Tutto a posto, finalmente una riunione piena di accordi e senza problemi». E mentre la Cdl si spacca sulle regionali, sottolinea con piacere il Professore, «i nostri candidati stanno già facendo campagna elettorale, gli altri non hanno ancora le liste ma solo le spaccature». Che è poi il concetto più volte enunciato in riunione da Rutelli, «abbiamo un forte vantaggio competitivo rispetto a Berlusconi. Possiamo infatti sommare alla nostra unità le loro divisioni. Quindi, dobbiamo sfruttare al massimo questo momento favorevole». Tutto fila liscio, nel racconto dei protagonisti, anche perché nel vertice tiene la moratoria sulle primarie. «Non ne abbiamo parlato», ripete Fassino. Che scherza anche, usando le stesse parole adoperate prima da Marini, sulla questione del ticket Prodi-Ds: «Il ticket il centrosinistra lo abolì… «. Il fatto è, ragionano nella Quercia, che non sarà certo un ticket a rappresentare la forza del partito. Le vere primarie per i ds, come ha ripetuto ieri Antonello Cabras, «saranno le regionali». Nelle urne i ds si peseranno, e a quel punto si riparlerà o meno di primarie. Anche perché Fassino si sente rafforzato da quest´ultimo vertice, e si può presentare al congresso con in tasca la federazione e le liste unitarie. E un D´Alema molto soddisfatto annuncia che «per il centrosinistra si tratta di un accordo di grande valore».