Verificare l’attendibilità del “patto del pergolato”. Ma in ogni caso, nessuna “esclusiva” all’intesa di Gemonio tra Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega. Perché il confronto sulla legge elettorale deve coinvolgere tutte le forze d’opposizione, compresa quindi l’Udc (senza ovviamente dimenticare quelle di maggioranza) All’indomani del vertice della Cdl nella residenza del Senatur, Romano Prodi indica il metodo da seguire per trovare l’accordo sulle riforme. E lo illustra al ministro delegato, Vannino Chiti, nel corso di un colloquio pomeridiano a Palazzo Chigi.
Il premier dà mandato al titolare per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento di esplorare nuovamente le varie posizioni in campo, alla luce dell’apertura espressa martedì da Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Umberto Bossi. Tenendo a mente l’obiettivo: cercare un’ampia ampia convergenza per modificare l’attuale legge. Indicazione chiara, in linea con il niunito rilanciato più volte
negli ultimi mesi dalCapo dello Stato, Giorgio Napolitano.
«Ci siamo letti reciprocamente sui giornali e ci siamo sentiti anche conl’opposizione», riferisce Chiti al termine dell’incontro con Prodi, annunciando che «alla ripresa dei lavori delle Camere, ci incontreremo e vedremo di affrontare la questione più concretamente». Nel merito, puntualizza: «Non vogliamo pii le liste bloccate. Per il resto, stiamo ragionando sulla possibilità di un proporzionale con sbarramento e sul premio di maggioranza».
Intanto, dentro l’Unione, i primi distinguo. Per il presidente del Senato, l’intesa nella Cdl «è una buona notizia’>. E dal Canada Franco Marini esprime «soddisfazione», perché «un accordo in uno schieramento è un dato positivo per tutti». Dal canto suo, il ministro della Difesa, Arturo Parisi, spera in «un accordo alto», pur ritenendo che l’intesa «possa svolgersi nel solco del sistemafrancese, e non sulmodello tedesco», anche per «la forma del semipresidenzialismo». Senza intesa, avverte, «ritengo che la maggioranza debba prendersi la