Immediate e numerose le reazioni nel mondo politico all’editoriale
del direttore del Corriere, Paolo Mieli. Numerose, com’era facile attendersi, le
perplessità e le critiche dal centrodestra.
NEL CENTRODESTRA
Gianfranco Fini (An): «Non meraviglia che il direttore del Corriere della
Sera – dice il vicepremier Gianfranco Fini- espliciti ciò che era noto: il suo
voto alla coalizione di centrosinistra. È l’ulteriore conferma di quanto sia
fuori dalla realtà l’accusa rivolta dalla sinistra a Berlusconi di controllare
l’informazione. Ciò che stupisce è la speranza che Forza Italia perda, e che An
e Udc crescano. È uno smaccato tentativo di seminare zizzania nel centrodestra,
di presentarci come cavalli di troia della sinistra e di mascherare le profonde
divisioni politico-programmatiche della coalizione di Prodi. Non abbocchiamo
all’amo – avverte il leader di An – . E ricordiamo a Paolo Mieli che l’unità
politica e programmatica della Csa delle Libertà è tale da rendere evidente che
la coalizione vince o perde tutta insieme. E che perda, come dice lo stesso
direttore del Corriere, è tutto da dimostrare…»
Pierferdinando Casini (Udc): «Il Corriere della Sera ha espresso una
propria convinzione in una maniera un po’ inconsueta per un giornale
indipendente, anche se non è la prima volta. Abbiamo visto che nel referendum
sulla fecondazione il Corriere scese in campo pesantemente invitando gli
italiani ad andare a votare. In quel caso gli italiani non seguirono il
Corriere, spero che non lo facciano neanche questa volta».
Rocco Buttiglione (Udc): «Mi ricorda quello con cui il Corriere invitava
gli italiani a votare si in modo massiccio e compatto al referendum sulla
procreazione assistita…e poi si è visto come è andata a finire».
Fabrizio Cicchitto (Forza Italia): «Paolo Mieli fa una doppia dichiarazione
di voto, una a favore del centrosinistra e l’altra, per ciò che riguarda il
centrodestra, contro Berlusconi. È la prima volta che il Corriere della Sera fa
una scelta di campo e la accompagna anche con indicazioni riguardanti perfino
gli equilibri interni degli schieramenti politici»
Sandro Bondi(Forza Italia) : «L’annuncio del direttore del Corriere della
Sera è una decisione di trasparenza, conseguente e coerente con il venir meno da
tempo dell’indipendenza del quotidiano di via Solferino, ma è anche la conferma
del suo progressivo distacco rispetto alla volontà della maggioranza degli
elettori moderati, laici e cattolici».
Giuseppe Pisanu (Forza Italia): «Nulla da dire: il Corriere della Sera si
schiera apertamente a favore di una parte politica e lo fa in coincidenza con
l’avvio pratico della campagna elettorale. Avrei qualcosa da ridire invece sul
tentativo di dividere lo schieramento di centrodestra indicando preferenze al
suo interno». Ma il Corriere è un giornale libero, libero di fare le sue scelte.
Ne risponderà ovviamente ai suoi lettori».
Francesco Speroni (Lega): «Tutti i poteri forti stanno a sinistra. Da
Montezemolo a quella gente lì. E questa è la dimostrazione».
CENTROSINISTRA
Piero Fassino (Ds): «Esprimo solidarietà al direttore del Corriere della
Sera, attaccato brutalmente dalla destra per l’editoriale di stamani. Non passa
giorno che Berlusconi e la destra non attacchino chi esprime opinioni diverse e
non gradite: un giorno è la Confindustria, l’altro i magistrati e l’altro ancora
i sondaggisti. Oggi è toccato al direttore del più grande quotidiano del Paese.
E’ il segno dell’affanno e della disperazione di chi sente avvicinarsi la
sconfitta elettorale e spera di evitarla a destra e a manca. E invec
bisognerebbe sapere che in democrazia le opinioni altrui si rispettano anche
quando non piacciono».
Francesco Rutelli (Margherita): «Si tratta di una presa di posizione
trasparente e convincente. Ogni giornale ha piena libertà di esprimersi nella
competizione elettorale come è tipico peraltro della tradizione anglosassone a
volte anche in modo imprevedibile rispetto all’orientamento che era loro
attribuito. Nel caso italiano avremo testate schierate come il giornale di
famiglia di Berlusconi, avremo molti giornali neutrali o di partito e abbiamo la
posizione importante di Mieli e del Corriere che riflette una spinta per dare al
Paese governabilità ed equilibrio».
Fausto Bertinotti(Rifondazione): «Vorrei che facesse scuola. È importante
che un grande soggetto politico e culturale, addirittura oggetto di scalate e di
contesa, impegnato sempre nella difesa sua autonomia, abbia preso questa
iniziativa. La trasparenza di un direttore che declina la sua posizione rende
tutti più garantiti perchè non si nasconde e non mistifica. Non ha una posizione
occulta, ma ai lettori dice la penso così. È un elemento di deontologia, lo
dovrebbero fare tutti i direttori».
Marco Rizzo (Pdci): «Salutiamo favorevolmente la presa di posizione del
direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli che, lucidamente consapevole dei
disastri di cinque anni di governo Berlusconi, auspica la vittoria dell’Unione.
La partita vera, però, si giocherá dopo le elezioni, quando verranno definite le
linee programmatiche e le prioritá del futuro governo di centrosinistra», dice
l’europarlamentare del Pdci Marco Rizzo.
Alfonso Pecoraro Scanio(Verdi): «La dichiarazione di Mieli è un elemento di
trasparenza e un campanello di allarme per il centrodestra che farebbe bene a
riflettere sulle motivazioni indicate dal direttore di Corsera: se è arrivato a
parole così critiche, vuol dire che il malgoverno della Cdl ha superato ogni
limite».