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7 Maggio 2001

Le elezioni non riscaldano il listino

Autore: Giuseppe Turani
Fonte: la Repubblica (Affari e Finanza)


Tutti gli ambienti vicini a Berlusconi e al Polo si dicono assolutamente certi della vittoria di Berlusconi alle elezioni di domenica prossima, ma a questa grande festa manca, per ora, un requisito: non si vede il tradizionale rally della Borsa. Quali possono essere le spiegazioni possibili?
Sono almeno tre:
1 Piazza Affari non crede al 100 per cento alla vittoria del Cavaliere. E quindi si mantiene prudente. Magari perché teme un pareggio (o addirittura una sconfitta di Berlusconi al Senato), cosa che creerebbe una situazione senza precedenti nel paese e di sicuro a un lungo periodo di incertezza politica. Insomma, mai vittoria politica (presunta) fu più annunciata di questa, ma mai vittoria politica della destra è stata accolta con maggior freddezza dal mondo degli Affari.
2 Esiste anche una seconda spiegazione. E cioè il mondo degli affari non è sicuro di quel che potrebbe combinare il Polo se davvero arrivasse a conquistare palazzo Chigi. E, magari, teme che ci siano reazioni internazionali non positive. Anche se va detto che, non avendo più la lira, non si capisce come e dove potrebbero manifestarsi queste reazioni. E’ più probabile che il mondo degli affari tema crescenti complicazioni nei nostri rapporti con l’estero, causati magari da qualche esuberanza di troppo di lega e An.
Complicazioni che, anche se del tutto politiche, finirebbero per trasferirsi inevitabilmente anche sul piano economico.
3 Piazza Affari, infine, potrebbe anche essere fredda perché poco interessata alle sorti del governo. In questo momento ciò che sembra preoccuparla maggiormente è l’andamento dell’economia americana (venerdì scorso è uscito un nuovo un brutto dato, con la disoccupazione Usa salita al 4,5 per cento). Piazza Affari, per essere ancora più chiari, vede davanti a sé almeno altri trequattro mesi di seria incertezza economica (con qualche pericolo dentro) e di questo si preoccupa più che del Cavaliere. Insomma, il Nasdaq batte Berlusconi, quanto a attenzioni e a timori.
Come può essere che tutte e tre le ragioni appena indicate abbiano un loro peso sulla freddezza del listino. Piazza Affari, stretta fra un’annunciata vittoria di Berlusconi (poco gradito ai circoli finanziari internazionali), i timori di eventuali complicazioni politiche internazionali e i timori sulla congiuntura (non ancora fuori pericolo), ha scelto di non entusiasmarsi e di rimanere fredda e un po’ distante.