ROMA – L´ultimo a vederlo, Clemente Mastella. Chi l´ha seguito dal bozzetto alla nascita, Arturo Parisi. Entusiasta, Fausto Bertinotti: a lui il nuovo nome del centrosinistra «ricorda le Unions», e il logo è «bello e pacifista». Ottimista Piero Fassino: «il nome conforterà gli elettori sulla nostra coesione». Ma spetta a Romano Prodi spiegare perché per far largo a “L´Unione” va in soffitta, dopo soli quattro mesi, la Grande alleanza democratica con il suo indigesto acronimo Gad, che Francesco Rutelli aveva definito “nome da cartoon”. È un nome semplice e forte, spiega Prodi, scoprendo il logo davanti ai giornalisti, attorno tutti i leader del centrosinistra. «Questo simbolo rappresenta l´unione tra di noi e la nostra unione per governare il paese. È alleanza tra diversi». Soprattutto è il segno di un progetto per battere la Cdl: «L´Italia è un paese frammentato che noi dobbiamo mettere assieme».
Conclude in serata il Professore, in tv a “Primo piano”, che L´Unione è stato scelto perché «c´è un paese in difficoltà, stanco, spaccato dalle tensioni. E una coalizione che si voglia porre come forza di governo, deve unire le forze del Paese». Esclude poi che si possa parlare di embrione di un futuro partito riformista. Dal “brand” dunque, alle questioni politiche: in primo luogo il rischio di declino economico. «Ho voglia di combattere le sfide», dice Prodi in un´intervista a Diario citando il proverbio bolognese “ai tocca samper ai schelz ander pr i spen”, cioè “tocca sempre agli scalzi camminare sugli spini”.
Nel giorno del nuovo simbolo, l´atmosfera nel centrosinistra è più rilassata: divisioni sotto traccia sia sulle regionali (tensioni in Toscana e una riunione di Rutelli, Fassino, Boselli con Prodi sul Veneto) che sulle primarie («Se ne parla dopo la vittoria alle regionali»). «Non so se l´Unione sarà sempre unita, ma almeno oggi me la godo», ammette Pecoraro Scanio il leader dei Verdi che aveva nicchiato sulla prima ipotesi di scritta in blu e ora con il nome in verde: «Cosa posso chiedere di più?». Per Enrico Boselli, presidente dello Sdi, è «una parola forte che parla agli elettori». «L´unione fa la forza», chiosa Rutelli. Mentre Diliberto (Pdci) definisce il logo «una agorà con i colori della pace». Sorride Di Pietro (Idv) e apprezza Luciana Sbarbati (Repubblicani europei). Graficamente, il simbolo è un cerchio bianco sfumato d´azzurro con la scritta L´Unione in verde (stessi caratteri dell´Ulivo) e l´apostrofo rosso; in alto a sinistra un emiciclo che ricorda l´arcobaleno ma, spiega Prodi, rappresenta il Parlamento e il rispetto delle istituzioni. Fassino: «Nel simbolo abbiamo già il 66%». Il Professore legge pochi passi della scheda che la creativa Anna Maria Testa (coordinatrice del progetto) ha preparato; elaborazione grafica Adv di Ancona. A testare il “brand” è stata la società “Walden”. Polemico Fabris che aveva proposto “Unione per la democrazia” e che ritiene un errore «avere tolto il termine democratici». Ma così è più immediato, è la replica. «C´è una prevalenza del messaggio pacifista?», chiedono a Mastella. «Io sono un uomo pacifico». Il 26 battesimo del simbolo nelle manifestazioni nelle 14 regioni per i candidati governatori.