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21 Febbraio 2005

L´Udeur vuole la Fed di centro

Autore: Umberto Rosso
Fonte: la Repubblica

NAPOLI – Passi, o quasi, per Bertinotti. Che con Rifondazione il pragmatico Clemente, in questo ritrovato magic moment con Prodi e Rutelli, riesce perfino a stabilire un filo di intesa. Vedi ordine del giorno approvato a fine congresso dall´Udeur che invoca la mano pubblica nel capitale della Fiat. Ma Pannella proprio no.
«Non mi va giù un accordo del centrosinistra con i radicali. E se lo chiudono davvero, allora si ricontratta tutto con noi dell´Udeur». Mastella lo spiega quando i riflettori della kermesse che lo ha appena rieletto segretario sono spenti, un minuto dopo aver confermato fedeltà all´Unione, «a patto che ci facciano giocare da titolari e non restare ai bordi del campo con il numero 13 sulle spalle», senza rinunciare peraltro al suo sogno: una Fed di centro con la Margherita. «Non per oggi, non lo chiedo certo alla vigilia delle elezioni, ma quando sarà il momento Rutelli ci pensi su attentamente. E´ l´unico modo per accogliere i profughi del centrodestra». Che – è la profezia di Mastella – dopo il crollo del berlusconismo alle elezioni del 2006 diventeranno una marea in cerca di nuovi lidi. Però con Pannella proprio «non abbiamo alcun valore da condividere, vanno avanti solo a colpi di referendum», e anche sulla fecondazione l´Udeur si è apertamente pronunciato per l´astensione con un ordine del giorno approvato alla mostra d´Oltremare.
Dunque Mastella avverte che è pronto a riaprire quel pacchetto concordato con il centrosinistra, «qualcosa di scritto, la “cartucciella”, c´è: meglio sempre mettere nero su bianco». Quel patto – «e i patti si rispettano, `cca nisciuno è fesso» – che garantirebbe alle politiche per l´Udeur parlamentari sufficienti per gruppi autonomi alla Camera e al Senato (almeno una trentina, in totale). In ogni caso, secondo il segretario del Campanile, «sempre meno di quel che noi portiamo in dote al centrosinistra». Racconta Mastella: «Prodi, l´altro giorno, mi fa, sorpreso: quant´è grossa la Campania. Sfido io, sono cinque milioni di voti, 80 parlamentari, la seconda regione dopo la Lombardia. E in Campania l´Udeur conta assai. Perciò, non forzare la mano con i radicali conviene a tutti quanti». Il segretario conteggia: Udeur e Margherita insieme stanno al cinquanta per cento, i ds sono al 18 per cento e « gestisce l´ottanta per cento del potere e a noi solo il resto». Briciole, quisquilie, si lamenta Mastella, «misere pampuglie.». Che sarebbero spiega, raccontando di un passato di falegnami in famiglia, i trucioli che lascia la pialla quando passa sul legno. In Campania per esempio sui listini annuncia tempesta, al momento sarebbero in due i consiglieri udeur nella quota collegata al candidato Bassolino.
Comunque al Professore lo ha promesso: non confonderà la maglietta dell´Unione con quella della Cdl, azzurro è bello ma solo quello del Napoli, e gli sta bene giocare a centrocampo, «chi si piazza in quel ruolo dura a lungo nel calcio». E Napoli gli porta bene, «qui mi sono laureato due volte. La prima da ragazzo con il professore di filosofia. La seconda, adesso, con il professor Prodi, che a questo congresso mi ha conferito la laurea in politica». Peccato che De Mita, il vecchio maestro, non si è fatto vedere.
Mastella gli aveva dedicato un passaggio deferente della sua relazione che poi, vedendo la sedia vuota, non ha letto: «Con Casini ho camminato fianco a fianco. Con De Mita, un passo indietro, come l´allievo con il maestro. Non l´ho dimenticato, nonostante le sue stroncature con la matita rossa e blu». Ma Prodi o Rutelli, il Professore o il capo della Margherita? Il popolo dell´Udeur a Napoli sembra aver scelto con la testa il leader dell´Unione e con la pancia l´ex nemico di un tempo. Mastella si tiene stretto a tutti e due, «al leader che rappresenta tutti, da noi a Bertinotti, e al presidente del partito al quale oggi siamo più vicini». Per l´Udeur insomma a´ nuttata è passata, e il partito si aggiorna. Sandra Cioffi, che guida le donne, ha dipinto di rosa il Campanile: il trenta per cento del consiglio nazionale sarà appunto al femminile. Nuccio Cusumano, il capogruppo alla Camera, annuncia battaglia per portare subito in aula la legge sull´affido condiviso dei figli in caso di separazione, riforma approvata già in commissione giustizia.