MILANO – «Reagiremo nelle sedi competenti alle aggressioni e alle strumentalizzazioni poste in essere anche da alte cariche istituzionali». La notizia arriva in una nota diffusa tramite l´avvocato Giulia Bongiorno (già difensore di Giulio Andreotti): il gup Clementina Forleo ha deciso di agire in sede penale o civile contro chi l´ha attaccata. Presto potrebbero partire querele per diffamazione e cause civili per danni, contro politici e giornalisti. Qualche nome I ministri delle Riforme, Roberto Calderoli, e delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri. Ma forse anche il ministro dell´Interno, Beppe Pisanu. Sì, perché mezzo governo aveva criticato la decisione del gup.
«Sono tranquilla, continuo il mio lavoro», si è limitata a dire ieri il magistrato. Per la verità, dopo le critiche da parte di molti esponenti politici «sono arrivate anche tante minacce», racconta Forleo ai colleghi. Il ministero le ha offerto una scorta, ma lei ha rifiutato. «Proprio non capisco – avrebbe detto Forleo ai colleghi – prima mi attaccano, mi additano alla gente e poi mi offrono protezione».
Tutto era cominciato il 24 gennaio quando Clementina Forleo assolse tre cittadini marocchini e tunisini accusati di terrorismo internazionale (condannandoli a pene fino a 3 anni per altri reati). Per altri due accusati il gup aveva inviato gli atti a Brescia. La prima conseguenza della decisione è stata la scarcerazione di Mohamed Daki, che avendo già scontato la pena è stato liberato. Ed è stato lo stesso gup Forleo a respingere la richiesta di espulsione del ministro Pisanu: «La legge è tassativa, dovevo negare il nulla osta per motivi giudiziari. Daki deve essere processato in appello per terrorismo», spiega Forleo ai colleghi che le chiedono notizie. Ma dopo ogni decisione, dal mondo politico erano arrivate critiche. «Mi si rivolta lo stomaco davanti a una sentenza del genere», disse Calderoli. E Gasparri: «Decisione incredibile, sconcertante e allarmante, fuori da ogni schema razionale», così i giudici milanesi «per incapacità aiutano i signori del terrorismo». Nel mirino dell´avvocato Bongiorno potrebbe finire anche questa frase di Pisanu: «Chi ha vissuto gli anni di piombo, stando sempre dalla parte giusta e magari si porta nel cuore qualche cicatrice, sa bene che la storia del terrorismo è spesso una storia di vacue teorizzazioni e tragiche sottovalutazioni». Il responsabile del Viminale, però replica: «La querela non è certo per me. Non ho mai commentato la sentenza. Ho detto invece che prendevo atto della decisione del magistrato e che poi, certo, avrei fatto una valutazione».
Ma ci sono anche le affermazioni del ministro degli Esteri Gianfranco Fini («Provo rabbia e indignazione»), e del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini («Sentenza incredibile»). Per non dire dell´ispezione ministeriale arrivata due giorni dopo l´assoluzione. Clementina Forleo non ha mai commentato. Non lo fa neanche stavolta. Ma una risposta arriva dal suo viso teso oltre che dalla nota diffusa tramite l´avvocato. I punti essenziali: non è vero che Forleo ha “ignorato” gli elementi a carico degli accusati, ma «quei dati processuali secondo la legge sono assolutamente inutilizzabili. Si tratta di fonti di intelligence e interrogatori resi senza garanzie difensive». Ancora: «Le reazioni al provvedimento del gup in un procedimento in materia di terrorismo internazionale hanno superato i limiti della legittima critica». Immediata la replica di Calderoli: «Se il giudice Forleo girasse un po´ tra la gente e sentisse che cosa pensano di lei, di querele dovrebbe presentarne milioni».