Spiccia, come Rosy Bindi è spesso: «Non usiamo il
temine comitato d’affari per la storia delle intercettazioni sul caso
Unipol». Ma tassativa: «II comportamento di D’Alema e Fassino che
emerge da quelle intercettazioni si potrebbe definire al massimo di
inopportunità politica. Sia chiaro: ho piena, assoluta fiducia nelle
persone con cui andremo a fare il Partito democratico, però mi aspetto
un Pd che ridisegni le regole del rapporto tra politica ed economia. È
necessario che la politica sia autonoma, trasparente, autorevole.
Vorrei un Pd capace di fondare un nuovo rapporto tra etica, politica e
economia». Per la “sfidante” di Walter Veltroni è una «buona
giornata»:«Sa, la scuola di Barbiana, quella dove Veltroni e
Franceschini hanno fatto la prima uscita? Il presidente della
Fondazione, Michele Gesualdi appoggia la mia candidatura a segretario».
Dice, d’impeto. Poi, con soddisfazione: «Ho già raccolto ben più delle
tremila firme da depositare lunedì per le primarie del 14 ottobre».
Ministro Bindi, intercettazioni. I Ds hanno dato il via libera all’acquisizione degli atti da parte del giudice, è giusto?
«Bene
la disponibilità all’utilizzazione delle intercettazioni, anche questa
deve essere una nota di distinzione tra noi e il centrodestra. La
magistratura deve lavorare e noi ci fidiamo del suo lavoro. Pero la
richiesta del giudice Clementina Forleo conteneva un anticipo di
sentenza. Il magistrato è sottoposto solo alla legge, non al potere
politico ma, viste le ripetute pubblicazioni sui giornali prima della
domanda al Parlamento, neppure ritengo possa essere sottomesso
all’opinione pubblica».
Lei non pensa ci siano rilievi penali?
«Sarà
la sede giudiziaria ad accertarlo, ma non ho dubbi neppure sul piano
etico e morale nei confronti dei Ds con cui andiamo a costruire il Pd.
Non usiamo il termine comitato d’affari, per prima cosa. Dai contenuti
di quelle intercettazioni, per quel che ho letto, emerge un
comportamento che appunto potrei definire tutt’al più inopportuno
politicamente, non vi ravviso risvolti penali. Tuttavia dobbiamo essere
inflessibili nella battaglia contro il berlusconismo, da cui deriva la
confusione in questo paese tra politica e economia».
Inflessibile,
anche sulle alleanze? E’ d’accordo con Dario Franceschini, il vice di
Veltroni, sull’altal-le alleanze di “nuovo conio” proposte dal
manifesto dei coraggiosi di Rutelli, cioè in futuro dentro l’Udc, fuori
Rifondazione?
«Io voglio sapere cosa ne pensa Veltroni. I
sostenitori di Walter stanno affermando cose molto diverse. Non mi
accontento delle assicurazioni che vengono da Franceschini. Ora Dario
prende le distanze dal documento di Rutelli prò Veltroni (che aveva in
un primo momento apprezzato), ma voglio sperare che il sindaco di Roma
non consenta ai suoi sostenitori di dire tutto e il contrario di tutto.
Sul manifesto dei coraggiosi sono stata chiara: non va bene. Il Pd tra
i suoi obiettivi ha quello di avere una vocazione governativa ma senza
la presunzione dell’autosufficienza, anche in futuro dovrà governare in
una coalizione. La sua missione è rafforzare il centrosinistra e il
governo Prodi. E poi, i Ds hanno subito una scissione a sinistra e io
non penso che quell’area che si aggira intorno al 15%,non sia
interlocutore del Pd».
Obiettivo immediato del Pd?
«Il sostegno al governo Prodi. Nessun attacco al bipolarismo. Non basta
che lo dica Franceschini, è il candidato Veltroni che deve risolvere le
contraddizioni. Ad esempio, sulla legge elettorale. 11 presidente
Scalfaro, che coordina il comitato per Walter a Roma, gli ha fatto
cambiare idea su un premier modello-sindaco d’Italia? E poi, la legge
elettorale. Passino vuole il modello tedesco, Franceschini quello
francese…».
Ministro Bindi, lei che a sorpresa ha firmato per il referendum, quale riforma elettorale sponsorizza?
«Veltroni
ha ribadito di apprezzare il referendum, ma poi non ha firmato. Penso
che il modello tedesco nasca con un vizio d’origine:sembra un accordo
tra il maggiore partito del centrosinistra, i Ds, e il più grandte
partito del centrodestra, Fi. Insospettisce. Fa pensare a una sorta di
grande coalizione. Ma se il Pd ha davvero con una vocazione bipolare,
come si può sostenere il proporzionale? Credo che vada corretta questa
brutta legge, dobbiamo ragionare su un sistema davvero maggioritario.
Veltroni deve chiarire se è d’accordo con Passino o con Franceschini,
altrimenti il Pd che propone il ticket nasce con le contraddizioni del
correntismo».
Il Protocollo sul Welfare tuttavia non dimostra la difficoltà dell’alleanza con la sinistra massimalista?
«Sulle
pensioni è stato fatto un ottimo lavoro. Non credo che la sinistra
radicale si possa permettere di dire no a un accordo che il governo ha
siglato con le parti sociali. Invito la Cgil a firmare tutto il
Protocollo perché andremo avanti nella lotta alla precarietà
correggendo la legge Biagi, chiamando le imprese a maggiore senso di
responsabilità, aiutando le famiglie con tigli con una Finanziaria che
ridistribuisce sul lavoro».
Quanti consensi prevede di avere alle primarie?
«Ho
una buona partenza, a quanto dicono i sondaggi: dal 10 a 16%. Tenuto
conto che per il ticket si sono messi a disposizione la quasi totalità
di Ds e Dì… Ma sarà una bella gara se si lasciano libere le persone e
se la competizione sarà corretta».
Se ha un buon successo, punta a fare il vice di Veltroni?
«No,
sono candidata a fare il segretario non il vice. Il fatto che sono una
donna è una novità politica:per la prima volta una donna compete per la
leadership di un partito».
Il suo primo atto da segretario del Pd sarebbe sciogliere le sezioni di Ds eDl ?
«No, dimettermi da ministro».