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10 Giugno 2005

Il Professore: prima l’Ulivo, poi la mia leadership

Autore: Francesco Alberti
Fonte: Corriere della Sera

E rilancia la lista Prodi: « L’ipotesi resta sempre in piedi » . Parisi: avanti così e al governo duriamo quattro mesi.

ROMA – Romano Prodi « non rinuncerà mai » al progetto dell’Ulivo. E pur di riuscire a portare a compimento quello che non esita a definire « il disegno politico della mia vita » , è disposto a pagare il prezzo più alto: la rinuncia a correre per Palazzo Chigi.

« Di fronte a questa priorità, anche la mia candidatura alla premiership passa in secondo piano perché il progetto viene prima dei ruoli » : lo scrive di suo pugno, a biro, su un foglietto pescato chissà dove e subito trasformato in un cimitero di cancellature, mentre il profilo delle colline aretine riempie i finestrini dell’Eurostar Roma Bologna. « Ecco, questo testo è per voi, leggiamolo insieme » dice il Professore ai giornalisti che lo seguono a due carrozze di distanza. Tutt’altro che un passo indietro, quello di Prodi. Anzi, basta guardarlo in faccia, sentirlo mormorare « eh sì, stavolta sarà proprio una bella partita… » , per capire che il tormentone ulivista, nato dallo strappo rutelliano sul Listone e alimentato dalla rabbiosa reazione dei prodiani, sta entrando nel rettilineo d’arrivo, e difficilmente finirà in un salomonico pareggio. IL MESSAGGIO – Non lascia spazio a dubbi il messaggio che il Professore indirizza a Rutelli e a chi vorrebbe potare l’amata pianticella: con o senza la Margherita, investito o no del ruolo di aspirante a Palazzo Chigi, giocherò fino all’ultimo la mia partita nel segno e con la casacca dell’Ulivo: « Questo è il mio obiettivo e io sono qui per realizzarlo » . Certo, l’obiettivo primario è quello di riportare nella casa ulivista i rutelliani.

Ma se non fosse possibile, e la premiership prodiana divenisse un ostacolo alla vittoria della coalizione, il Professore non esitereb be ad appoggiare un altro candidato, purché di provata fede ulivista. E pure l’ipotesi di una Lista Prodi « resta tuttora in piedi » .

Insomma, sarà sfida a tutto campo. Perché, come sintetizza Arturo Parisi, presidente federale della Margherita, « solo chi non ha paura di perdere la propria vita, la ritrova » . E Prodi, in questo duello, è convinto di poter ritrovare una seconda vita da premier. LA LISTA – Un sondaggio del « Sole 24 Ore » accredita a un’eventuale sua Lista un corposo 18%. Il Pro fessore, per carità, minimizza: « Non mi illudo di avere un peso così forte e comunque, se anche fosse, non è al mio servizio, ma per l’Ulivo e per l’Unione » . Ma che il messaggio sia destinato a turbare i sonni di Rutelli è scontato. Partita gonfia di veleni. Ogni colpo è ammesso.

Gira voce, ad esempio, di un incontro tra Rutelli e Confalonieri, nella casa reggiana dell’ex dc Franco Bonferroni, « proprio nei giorni in cui l’Unione discuteva di Rai » . Vero o falso, è la conferma di come la fiducia tra gli alleati sia ormai ai minimi termini. Lo stesso Parisi non fa mistero delle sue preoccupazioni. Confida ai suoi che « un chiarimento con Rutelli è necessario, altrimenti c’è il rischio che il futuro governo Prodi salti in quattro mesi » . E aggiunge, sempre più corrucciato, che anche il modo in cui il leader dei Dl ha espresso la sua linea astensionistica « fa pensare che la Margherita stia cambiando strada » .