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14 Settembre 2005

Fassino: “L’Udc si opponga a questi trucchi, ci appelleremo a Ciampi”

Autore: Alessandra Longo
Fonte: la Repubblica

ROMA – «Una vergogna, una autentica truffa che rovescia e stravolge i
risultati elettorali…».
Alle sette della sera, Piero Fassino non frena la sua
indignazione e scava dal vocabolario e dalla memoria tutto quello che gli sembra
adeguato al colpo di mano della maggioranza di governo: partita truccata,
proposta arrogante e irricevibile, piegata alla convenienza di una parte…
Dice
il leader dei Ds: «Questa è una legge peggiore della legge Scelba! Qui siamo di
fronte ad una emergenza democratica e la destra deve sapere che il
centrosinistra farà un´opposizione intransigente, durissima, indisponibile a
qualsiasi trucco». Annuncia Fassino: «Noi rappresenteremo al presidente della
Repubblica la gravità di questa proposta del governo. Spetterà a Ciampi, nella
sua assoluta autonomia, valutare quanto sta succedendo». Non è tanto Berlusconi,
avvezzo alle spregiudicatezze, a stupire ma, piuttosto, i colleghi moderati
dell´Udc, fino a poche ore fa così impegnati a distinguersi dagli eccessi del
governo. «A questo punto, Casini, Follini, Tabacci – dice il segretario della
Quercia – sono alla prova della verità. Chiedo loro: è ragionevole e sensata una
legge che truffa l´esito elettorale e addirittura lo rovescia».

Onorevole Fassino, riassuma per i non addetti. Perché parlate di emergenza
democratica?
«Perché questa legge introduce un meccanismo che si può sintetizzare così:
governa chi perde e non chi ha vinto».

Si spieghi meglio.
«Ipotizziamo che l´Unione prenda alle prossime elezioni il 51 per cento e
il centrodestra si fermi al 47 per cento. Secondo lei chi ha vinto».

Il centrosinistra.
«No, perché la proposta del governo prevede che il premio di maggioranza
sia assegnato non sulla base delle percentuali raccolte dalle due coalizioni ma
sulla base dei seggi ottenuti. Essendoci lo sbarramento del 4 per cento, è
chiaro che i seggi sono assegnati solo a quelle forze politiche che lo superano.
Ipotizziamo che nel centrosinistra Di Pietro, i Verdi, i Comunisti italiani e
Mastella raccolgano tutti insieme il sette per cento ma senza superare ciascuno
di loro il 4 per cento. A questo punto il centrosinistra ha un numero di seggi
assegnato, non sul 51 per cento ma sul 51 meno sette, cioè sul 44 per cento. Se
tutti i partiti del centrodestra hanno superato il 4 per cento, ecco che il
centrodestra, con il suo 47 per cento, ottiene il premio di maggioranza. Così
vince le elezioni chi ha perso nelle urne. Se questa non è una truffa che cos´è
E non è nemmeno la sola. Il testo della proposta contiene almeno altre due
storture gravissime».

Si riferisce alle liste in competizione fra di loro con le preferenze?
«Certo, sono liste regionali e io mi chiedo quanto dovrà spendere un
candidato che voglia presentarsi in regioni grandi come la Toscana, l´Emilia, la
Calabria. Ha in mente che cosa significa conquistarsi le preferenze sul
territorio di un´intera regione Alla faccia della moralità, dell´esigenza di
ridurre i costi della politica! Una competizione così è roba da
miliardari».

L´altra stortura?
«Si stravolge completamente la finalità per cui si era introdotto il
maggioritario a collegio uninominale: e cioè favorire un rapporto più diretto
tra elettori ed eletti. Adesso ci saranno liste regionali, per di più per il 50
per cento bloccate, il che significa la rottura di qualsiasi rapporto tra
candidati e territorio. Alle segreterie dei partiti si consegna un enorme
potere: avranno la possibilità di decidere tutto da sole. Queste sono solo
alcune osservazioni nel merito, poi c´è la valutazione politica. Alla vigilia
del voto, questa maggioranza di governo, che sa di perdere, cerca di piegare la
legge elettorale alla sua convenienza».

Le risulta che in Europa si faccia così?
«Nelle democrazie normali ci sono due regole fondamentali in materia
elettorale. La prima è che la legge elettorale si cambia con il consenso di
tutte le forze politiche. Nel gennaio del 2001, il centrosinistra propose una
correzione piccola alla legge elettorale. Il capogruppo di Forza Italia al
Senato, Enrico La Loggia, disse che non si poteva andare avanti senza il
consenso dell´opposizione e, visto che il consenso non c´era, ci chiese di non
proseguire. Cosa che noi facemmo. E´ troppo chiedere ora a La Loggia, e
all´intero centrodestra, di essere coerenti con le posizioni espresse
allora»?

L´altra regola fondamentale?
«Non si cambia la legge elettorale ogni tre, quattro, cinque anni. In
Francia, Inghilterra, Germania, la legge è in vigore da 40, 50 anni. E se è
così, c´è una ragione: va rispettato il requisito fondamentale che è l´assoluta
imparzialità della legge rispetto all´esito elettorale. Non si cambiano le
regole per tentare di non perdere le elezioni».

E adesso il centrodestra che cosa si deve aspettare dall´Unione?
«Devono sapere che la nostra sarà un´opposizione dura e intransigente. Non
consentiremo loro di mettere a rischio la democrazia rappresentativa in Italia.
Dovrebbero preoccuparsi di ben altro, per esempio di presentare la Finanziaria
in Parlamento. C´è un Paese in sofferenza, un´economia a crescita zero, milioni
di italiani alle prese con redditi magri e precari, il Mezzogiorno abbandonato a
se stesso, una situazione critica alla Banca d´Italia di cui il governo ha
smesso persino di far finta di preoccuparsi… E Berlusconi che cosa fa Usa come
una clava la legge elettorale per stravolgere il gioco democratico e inquinare
la vita politica del Paese».

Farete ostruzionismo duro?
«Per difendere la democrazia useremo tutti gli strumenti che i regolamenti
parlamentari ci consentono. Vogliamo impedire questo furto ai danni dei
cittadini e degli elettori».

Pensate di appellarvi a Ciampi?
«Rappresenteremo al presidente della Repubblica la gravità di questa
proposta del governo. Poi spetterà al capo dello Stato, in piena autonomia,
valutare la situazione».

Deluso dai moderati dell´Udc?
«Ci devono dire se trovano ragionevole una legge elettorale che truffa il
risultato e lo rovescia. Casini, Follini, Tabacci, sono alla prova della
verità».

C´è un´ultima ora. Pare che l´Udc lavori ad un ritocchino per salvare i
piccoli partiti e rivedere questa faccenda del premio di maggioranza…
«Vedremo, ma è comunque la dimostrazione che li abbiamo presi con le mani
nella marmellata».