BOLOGNA – Dibattito parlamentare sui conti pubblici. Romano Prodi lancia la proposta dalla sua Fabbrica del Programma: è un messa in mora del governo, con richiesta che del problema sia interessato «tutto l´arco politico».
Da Roma Francesco Rutelli rilancia: il governo si presenti «subito» alle Camere con un «proposta precisa» e il centrosinistra non «farà mancare proposte concrete e positive per il bene dell´Italia».
E se dalla Margherita Enrico Letta rivolge un appello al ministro Siniscalco perché «non getti via la sua credibilità unendo il suo nome a quelli di coloro che hanno disastrato le finanze pubbliche», Piero Fassino va giù pesantissimo: è stata fatta «piazza pulita dell´ottimismo di Berlusconi e Siniscalco» che «hanno mentito al Paese e al Parlamento. Siniscalco dovrebbe avere il coraggio di dire che questo governo ha giocato sulla pelle del Paese».
«Se i conti pubblici stanno come dice il commissario Almunia, – avvisa Prodi – credo ci sia ben poco spazio per una finanziaria elettorale. Se non si vuole veramente mandare in rovina il Paese».
E spazza via la tesi di Siniscalco secondo il quale non serve alcuna manovra correttiva. «Credo sia una affermazione che non si possa fare adesso». Il leader del centrosinistra guarda agli appuntamenti della prossima settimana: «Si dovrà esaminare la trimestrale di cassa che mostrerà lo stato dei conti pubblici.
Credo che in quella occasione si debba avere un grande dibattito politico. Possibilmente un dibattito parlamentare. Quello dei conti pubblici è uno dei problemi più seri che dobbiamo controllare».
Amarezza? «Amarezza no, preoccupazione tanta. Quando ho visto le osservazioni di Almunia, mi sono detto che bisogna esaminarle a fondo ed è per questo che sono partito con la proposta di un grande dibattito.
Lo voglio perché non possiamo pensare che su un problema del genere si possa avere un parere senza un esame profondo. C´è l´ammonimento da parte della Ue, secondo dati qualitativi e quantitativi che devono essere esaminati a fondo».
Prodi ha parlato ai margini di un incontro su problemi e programmi futuri per l´agricoltura italiano che ha richiamato a Bologna il Gotha del sistema agroalimentare. «Era dal 1984 che la produzione italiana non registrava un dato negativo», ha raccontato Gian Domenico Auricchio, vicepresidente di Confindustria.
E sulle affermazioni di Luca Cordero di Montezemolo a proposito del governo, Prodi ha commentato: «Noi non vogliamo le elezioni anticipate, non siamo noi a chiederle. Siamo però noi a chiedere che, se il governo rimane, governi. Il Paese è in una situazione difficile. Lo denunciai qualche mese fa e sono stato coperto di contumelie e di insulti».
Con una battuta finale sul rapporto con Mario Monti e Fausto Bertinotti: «Ogni giorno c´è qualche strana interpretazione: c´è il ‘Prodinotti´, adesso il ‘Promontotti´. Basta, sono cose che non interessano. Quello che interessa è offrire una via d´uscita dai problemi italiani per fare tornare a correre il Paese».