15 Giugno 2006
Costituzione e chiarezza – Referendum da legulei
Autore: Mario Rigoni Stern
Fonte: La Stampa
MOLTI anni or sono, quando ero Applicato dei Ruoli Aggiunti nell’Amministrazione delle Imposte Dirette, nel periferico ufficio di montagna trattavo le imposte fondiarie, ossia quelle relative a terreni e fabbricati.
Un servizio che mi portava a contatto con la gente. Il mio lavoro non era male malgrado il piccolo stipendio.
Quando la Gazzetta Ufficiale pubblicava una legge relativa al mio periferico lavoro, cercavo di capirla.
Allora le leggi mi sembravano chiare, era il tempo di Vanoni, e siccome sapevo leggere cercavo di applicarle: ma più di una volta, con i vari capoufficio che si succedevano, mi trovai a discutere per il mio lavoro sul campo. – Alt, – mi dicevano, – prima bisogna aspettare la circolare esplicativa.
Che non bastava, a circolare seguiva altra circolare, a sollevare dai dubbi sulla prima e così via, fino alle Decisioni della Commissione Tributaria Centrale.
Questo a maggior gloria dei consulenti tributari e di una nuova legge. Mi sembrava così di vivere in un mondo gogoliano e, modestamente e in silenzio, cercavo di accordare sulla legge primaria contribuenti e fisco.
Questa reminiscenza mi è venuta ora che siamo prossimi al referendum confermativo della legge di modifica della parte II della Costituzione.
Nei giorni trascorsi mi sono riletto la Carta nella parte interessata che mi è parsa ancora chiara e lineare; a tutti intellegibile. E’ quasi tacitiana, mi diceva uno che di leggi se ne intende. Ho pure riletto le Amministrazione.
No, non è possibile modificare articoli di poche righe con altri di quaranta o cinquanta. In un articolo, di righe, mi pare di averne contate centoquaranta! Quanti cittadini, prima di votare, lo leggeranno?
E’ una cosa assai seria la Costituzione, ma così modificata a quante interpretazioni sarà soggetta? A quanti appelli alla Suprema Corte?
I nostri costituenti, allora, negli anni speranzosi del dopoguerra, erano persone serie e preparate, ma queste proposte di modifica mi sembrano fatte dai legulei di manzoniana memoria.
Italiani siate seri! – diceva Garibaldi alla folla che lo acclamava. Votiamo NO e ripartiamo da capo.