ROMA — Dalla sua casa di Orvieto ha seguito le discussioni degli ultimi giorni sulla richiesta di ospitalità avanzata dai radicali ad entrambi gli schieramenti: « Ho ascoltato anche me stesso e il mio silenzio, il silenzio di una responsabilità moralmente ed eticamente politica nei confronti del Paese, il silenzio dei valori e del credo radicali » , dice Luca Coscioni, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, presidente dei Radicali italiani e dell’associazione per la libertà di ricerca scientifica che porta il suo nome.
Si aspettava il fallimento dell’intesa con l’Unione, dopo i segnali positivi dei giorni scorsi?
« Aspetti amo a parlare di fallimento. Sto reagendo con la consapevolezza di un rilancio politico forte, sorridendo ironicamente sulla durata della seduta della camera di consiglio dell’Unione: troppo lunga per pronunciare una verità tenuta nascosta ma chiara da sempre, la paura di possibili minacce di tremende pene dell’inferno. Ma noi non ci rassegniamo. Stiamo raccogliendo a decine le disponibilità di malati, scienziati, cattolici del dissenso che entrino a far parte delle Liste Radicali Luca Coscioni. Ma anche la disponibilità di politici, militanti referendari che, entrando nelle nostre liste, facciano cadere il veto » .
La Margherita temeva la sovrapposizione della campagna referendaria su quella elettorale, timore basato sulla scelta di intitolare a lei le liste radicali.
« Direi piuttosto la paura della coscienza, delle nostre coscienze quando esse esprimono temi della vita, della morte, della normalità e della diversità, della malattia e della speranza di guarigione, sottratte alla possibilità di vivere questo tempo. E se l’impossibilità di vivere questo tempo vuol significare scegliere di farci scegliere da chi vuole l’oscuramento del mio nome perché dà volto, voce, corpo, ad una indubbia verità, non credo che quella parte avesse una qualunque predisposizione all’accoglimento. Sono però sicuro che i loro elettori vorrebbero in maggioranza ribellarsi a questa scelta, proprio come i cattolici in maggioranza devono subire politiche vaticane che non condividono e non vivono » .
Eppure lei ha avuto una formazione cattolica…
« Da giovane appartenevo ad un gruppo dell’Azione cattolica di Orvieto. Oggi un ex vicepresidente, Antonio Tombolini, vuole candidarsi alle elezioni sotto il mio nome, sotto il mio simbolo. Ne sono onorato. Spero che saranno moltissimi altri cattolici, persino teologi e attivisti, a voler s e g u i r e i l suo esempio » .
Pensa che le considerazioni formulate dalla Margherita siano le stesse che anche nella CdL hanno fatto naufragare l’intesa?
« Berlusconi era determinato a realizzare l’accordo di ospitalità delle nostre liste. Dicono che lui a destra sia il padrone assoluto: sarà, ma in questo caso il padrone ha dovuto obbedire e i ” servi” si sono fatti padroni. Molti di loro sono proprio i ribaltonisti di un tempo. Vedremo se Berlusconi, che li ha resi grandi e potenti, si renderà conto dei disastri illiberali che questa politica comporta. Intanto spero che abbia la forza di fissare i referendum a maggio, senza seguire l’esempio del governo Prodi che li fissò a giugno » .
Condivide la teoria di Emma Bonino del lodo “Calderoli Ruini Prodi”?
« Non è teoria, è un dato di fatto.
Alle burocrazie vaticane non rimane che presentarsi alle elezioni ma non lo faranno, è più comodo così: sfruttando, ricattando e corrompendo il duopolio della politica italiana ottengono molto di più » .
Lodo a parte, quale dei due poli crede che potrebbe offrire le migliori condizioni di “ospitalità” ai Radicali?
« La scelta di essere ospitati ha voluto da subito e vuol permettere ai cittadini italiani la possibilità di votare o non votare le liste Radicali Luca Coscioni per evitare che si possa dire ancora che non è tempo di democrazia, che non è tempo di legalità. A sinistra sarebbe forse più facile, vista la recente campagna referendaria che ci ha visti insieme alla loro base e a buona parte del gruppo dirigente. A destra sarebbe stato più difficile, dunque più sorprendente, persino più rivoluzionario. Ora però considero ancora aperta la strada dell’Unione, e dunque voglio solo lavorare per percorrerla » .
Molti, in entrambe le coalizioni, vi hanno accusato di « accattonaggio » , di esservi messi all’asta.
« Forse parlano di loro stessi.
Noi abbiamo offerto politica, idee, obiettivi. Se la vogliono chiamare asta, facciano pure » .
Recentemente si è costituito un comitato a sostegno dell’astensione ai referendum, che accresce il fronte di chi vuol far fallire i quesiti. Come crede si comporteranno gli italiani?
« Se lo scontro sarà aperto e chiaro, faranno come i californiani e gli svizzeri: voteranno sì. O, se preferisce, faranno come col divorzio e l’aborto, cioè sceglieranno le leggi laiche contro quelle clericali. L’unica arma contro i referendum è quella del sabotaggio, mediatico e politico. Certo, se saranno riusciti a togliersi dai piedi le liste Radicali Coscioni sarà meno difficile togliersi dai piedi i referendum. Ci metteremo di traverso. Fisicamente » .
Perché giudica sbagliata la legge sulla fecondazione assistita?
« La legge 40, oltre a colpire le donne e le coppie sterili, uccide la speranza di cura per milioni di malati. In nome di cosa? Della sacralizzazione di embrioni tanto rispettati da essere poi buttati nella spazzatura. Anche la scienza ha bisogno di regole, certo, ma non di proibizioni assolute, inutili, controproducenti, violente. Vorrei far ascoltare a tutti le parole di sostegno di 78 premi Nobel alla nostra battaglia, e anche quelle dei malati intervenuti al Congresso dell’Associazione Coscioni » .