8 Novembre 2005
Conso: “Così i processi non saranno demoliti”
Autore: Liana Milella
Fonte: la Repubblica
ROMA – L´emendamento dell´Udc? «Evita il rischio di un´amnistia mascherata» dichiara a Repubblica l´ex presidente della Corte costituzionale Giovanni Conso.
Sminuisce «l´impatto demolitorio» sui processi. Non è incostituzionale come sostengono Cesare Previti e, all´unisono, tutta Forza Italia. Non viola il principio del favor rei. Anche se Conso avrebbe «preferito vederlo esteso anche ai procedimenti di primo grado».
Nel senso che, approvata la legge, questa si sarebbe dovuta applicare solo ai processi futuri, come propongono i Ds. Sulla Cirielli Conso la pensa esattamente come il vicepresidente del Csm Virginio Rognoni: «Questa legge sarebbe meglio lasciarla perdere».
Conso ormai centellina i suoi interventi. Eppure, proprio da una sua intervista rilasciata ormai nel lontano mese di marzo al Sole 24 Ore, è maturata la via per modificare in qualche modo la “salva Previti”.
Quello è diventato «il lodo Conso», come in queste ore lo chiamano al Quirinale, dove il presidente Ciampi in persona, se proprio deve parlare di Cirielli, fa esplicito riferimento ai consigli arrivati da Conso.
Adesso l´ex presidente della Corte giudica positivamente l´emendamento dell´Udc, come aveva fatto già ieri, sempre su Repubblica, un costituzionalista di prestigio ed ex presidente della Corte come Valerio Onida.
Presidente Conso, lei ha in mano la correzione proposta dall´Udc, un testo che fa infuriare Forza Italia e ha spinto Previti a dire che il Parlamento non può approvare una legge contro di lui. Come giudica quelle poche righe?
«L´emendamento in questione, riducendo in misura notevole l´impatto “demolitorio” delle nuove disposizioni (anche se avrei preferito vederlo esteso anche ai procedimenti di primo grado), presenta, per lo meno, due vantaggi: quello di ridurre sensibilmente, sin quasi ad annullarle, le accuse di irragionevolezza e, soprattutto, quello di evitare il rischio di tradursi in un´amnistia mascherata. Il rimanente resta materia tutta da discutere».
Da tre giorni ormai, si susseguono le dichiarazioni furibonde dei forzisti che accusano l´Udc di aver inventato una modifica del tutto incostituzionale, fatta apposta per escludere Previti. In particolare, gli esperti di diritto azzurri, come Gargani, Pecorella, Vitali, sostengono che l´emendamento viola il principio del favor rei, nel senso che una prescrizione breve, in quanto più favorevole di una lunga, deve essere applicata all´imputato, il quale ne ha diritto per rispetto della Costituzione. È una contestazione condivisibile?
«Su un solo punto non avrei dubbi: l´efficacia retroattiva riconosciuta al favor rei, in deroga al principio generale secondo cui la legge dispone soltanto per l´avvenire, riguarda unicamente le norme incriminatrici, e, quindi, non le norme attenuatrici di responsabilità, né tantomeno quelle processuali».
Il numero due del Csm Rognoni, subito aggredito dalla Cdl, domenica ha lasciato cadere lì un consiglio, quello di «accantonare la Cirielli». Anche Onida ritiene che, pur emendata, questa resti una cattiva legge. Lei che ne pensa?
«Come dicevo prima, il rimanente della legge resta materia tutta da discutere. Meglio sarebbe comunque, se fosse possibile, lasciar perdere. Almeno per il momento».