ROMA. «Col voto di oggi si può scrivere la parola fine sul tentativo di far saltare la par condicio», si compiace il presidente della Vigilanza Paolo Gentiloni, pur critico sul nuovo regolamento varato ieri dalla commissione parlamentare, che riguarderà la Rai dall’11 febbraio.
Però già partono le polemiche. Soprattutto nel merito ai punti più dubbi che riguardano le conferenze stampa e i faccia a faccia fra i leader, vera novità televisiva dell’edizione 2006.
«Bruno Vespa non è più un dipendente Rai, ma solo un collaboratore. Potrà fare da moderatore, visto che il regolamento impone in questo ruolo un “giornalista Rai”»?, chiede il Ds Beppe Giulietti.
Critico anche sulle discriminazioni a danno dei partiti minori e sulla «norma ad personam» che premierebbe Berlusconi, assegnandogli una conferenza stampa supplementare in quanto presidente del Consiglio.
«Negli ultimi giorni di campagna elettorale Berlusconi potrà comparire in tv tre volte, come presidente di Fi, come leader di coalizione nel duello con Prodi e infine, magari in solitaria chiusura, in quanto premier», incalza Antonello Falomi, già Ds, oggi nel Cantiere di Occhetto.
Di più. I duelli – che non saranno più solo due fra Prodi e Berlusconi all’inzio e alla fine della campagna, ma cinque, come hanno preteso le altre tre «punte» della Cdl, Casini, Fini e Lega – si svolgeranno a Porta a Porta. Anche se il regolamento parla di «trasmissioni di approfondimento».
Ma specificando che dovranno andare in onda su Rai Uno tra le 21 e le 22.30. Gentiloni nella sua bozza aveva previsto duelli all’americana regolamentatissimi e in campo neutro, moderati da una sorta di giornalista robot dei Servizi parlamentari & Tribune (che adesso protestano per essere stati estromessi).
Ma la Cdl ha riscritto completamente il testo, e ora l’unica novità è la presenza aggiuntiva di due giornalisti esterni che potranno fare domande da 30 secondi.